La quarta di copertina
Vi fu un tempo in cui Xehrgon, imperatore della Stirpe Oscura, scatenò la guerra contro Rehlandea. La furia dei draghi infiammò le città degli Uomini e devastò le foreste della Stirpe Arborea.
Il nome di Rehlandea cadde nell'oblio.
Un'alleanza di Uomini e Arborei innalzò un'unica bandiera a guida di un disperato tentativo di difesa, ma quando la città di Namis venne distrutta, le sue ceneri disperse dal vento raggiunsero gli angoli più remoti
del Continente. Ovunque giunse la notizia che l'ultima capitale del mondo libero era caduta.
Quattordici anni dopo, il Continente è un deserto puntellato di rovine e la Stirpe Arborea, sull'orlo dell'estinzione, è in guerra contro gli Uomini.
La speranza ha abbandonato i cuori dei sopravvissuti in un mondo dominato dall'odio. Fino ad oggi...
L'autrice
Marta C. Flocco è nata a Milano nel 1975 e vive a Londra. Da sempre appassionata di lettratura fantastica e horror, ha iniziato scrivendo racconti di fanfiction ispirati a Tolkien e alcuni racconti di genere horror. Di questi, Gotiche rivelazioni è stato segnalato nell'edizione 2005 del Premio Lovecraft. Oltre a scrivere si interessa di pittura, digital art e web design. Rehlandea. Figli del fuoco è il suo primo romanzo.
A fondo pagina, alla voce Risorse in Rete, trovate il sito dell'autrice e quello dell'editore. Qui sotto, invece, il trailer del libro.
Marta C. Flocco, Rehlandea - Figli del fuoco
ISBN: 978-88-95974-06-4
Pagine: 236
Prezzo: 15,00 €
27 commenti
Aggiungi un commentook, ma lo stesso appesantisce, secondo me
sì, ma le tue opinioni le spacci sempre per criteri oggettivi di scrittura, quello ti contestavo.
Beh, hai postato il messaggio nel thread di Arsalon di questo forum apposta perché ti si leggesse, no? E quindi io ti sto leggendo. Non ho mai pregiudizi di sorta, mi piace vedere/provare le cose di persona e poi formarmi una mia idea con la mia testa, non importa cosa mi dicono mille altre persone, persino se son tutte concordi.
E c'è un sacco di gente che fa quel che fai tu e quando trovo un link leggo anche quello. Come vedi, sono molto aperta Oltre alla curiosità personale, seguo molto la Rete sulla nicchia del fantasy per ragioni Effemiane: il magazine ha sempre seguito quello che succede per darne poi conto ai lettori.
Solo che, nel tuo caso specifico, hai fatto 4 articoli talmente torrenziali che ci sto impiegando giorni a finirli, il tempo è quel che è, e poi hai una sfilza di commentatori e pure quelli portan via tempo.
E proprio perchè il tempo è quel che è, intervengo in pochissimi posti. Peraltro, vista la media degli interventi che hai raccolto, noto di trovarmi di fronte al lettore tipo di MF e avendone avuto ampi assaggi quando mesi fa han preso d'assalto questo forum, il mio interesse a interagire con quella forma mentis è zero. Anche perché non ambisco a educare le masse sulla scrittura di un romanzo, ritengo di non avere abbastanza esperienza. Sulla scrittura giornalistica è un altro paio di maniche, lì mi sento sicura perché l'esperienza è pluriventennale e variegata, ma lo stesso non mi interesserebbe educare, quindi passo anche su quello. Ci sono già signori siti che lo fanno egregiamente.
Con te, letterariamente parlando, non sono quasi mai d'accordo, ma con te parlo di qui, quindi non mi serve intervenire di là.
E puntualmente trovo che anche su Arsalon le tue notazioni siano per oltre 3/4 notazioni di gusto che spacci per criteri oggettivi di buona scrittura - vedi la storia del succo di frutta, che non è un errore storico per nulla - o la faccenda del mondo da Mulino Bianco e molte, molte altre davvero opinabili; poi c'è qualche appunto davvero fondato, ma la qualità di questo materiale viene purtroppo annegata nel mare goliardico del resto, che servirà anche per far passare un po' di tempo in allegria, ma dal punto di vista didattico è pura fuffa. Per me ci guadagneresti in credibilità se, invece di fare i pezzi alla Gamberetta, ti concentrassi su quei rilievi davvero importanti, che pure hai notato nel testo, e approfondissi quelli. Ci guadagnerebbe anche il tuo seguito. Ma ovviamente poi ognuno a casa sua fa come gli pare, per carità.
E visto che sono andata OT, riporto la discussione in binario dicendo che per il podio fantatrash del tuo contest, il romanzo di Marta ci sta come i cavoli a merenda. Sitael invece ce lo vedo, l' estratto è veramente scarso, lo riconosco. Ma per me Boscoquieto resta sempre inarrivabile (sì, ancora ' meglio' delle Chiavi de Fato).
Quanto riferito nel post precedente era riferito a me e a nessun altro, Zweilawyer: precisavo che per dare un giudizio dovevo leggere di più, ma che dalle tre righe scorse il linguaggio non aveva un che di pomposo, poteva sembrare differente da quanto mediamente viene prodotto e questo lo vedevo come una diversità positiva.
Letto l'estratto. La particolarità dello stile è intonato all'ambientazione, che da quanto letto sembra voler rievocare i toni dei poemi antichi adattandoli al linguaggio attuale. La scrittura fluisce e, per quel che ho letto, è un lavoro ben fatto.
Grazie!
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