La quarta di copertina:
Questo è il volume d’esordio di una nuova collana: I libri di FantasyMagazine, dedicata alla narrativa fantastica.
Inizio che ci aiuta a comprendere lo stato di salute dei narratori italiani, quando si confrontano con i temi legati al fantasy, al soprannaturale e all’horror. Il palcoscenico è quello del premio Lovecraft, che nel tempo si è guadagnato una solida reputazione nell’ambito della narrativa di genere e che in dieci anni ha saputo portare alla ribalta alcune delle più belle realtà letterarie.
La raccolta include alcune tra le opere più significative vincitrici o finaliste delle edizioni che vanno dal 2001 al 2003; tre anni estremamente fecondi, pieni di piacevoli sorprese e che toccano tutti i campi del fantastico.
Una raccolta di racconti che è il modo migliore per rubare tempo alla quotidianità e tuffarsi nei mondi fantastici che gli autori hanno saputo magistralmente tratteggiare.
Dall'introduzione:
...un volume in cui fantastico, fantasy e horror scoprono di avere fragili confini e a volte si uniscono. Lo fanno nel racconto di Marco Ramadori, che con il suo peculiare, feroce modo d’intendere la narrativa, mostra la morte come un momento di passaggio a una nuova vita.
Sono molti a interrogarsi, magari con ironia, sull’eterno tema della morte. Nicola Verde ne parla come il compimento coerente, l’epilogo persuasivo, la delicata accettazione della sventura; Gabriele Guerra come l’esperienza estrema che irradia luce retrospettiva su tutte le precedenti; Antonio Piras narra la cronaca di una paziente vendetta, la ribellione contro la crudeltà umana che riesce a infrangere le barriere del tempo. Ostacoli che non impediscono ai protagonisti della storia scritta da Luca Zaffini di compiere il loro destino.
La parola incubo è applicabile a quasi tutta la narrativa presente nel volume che avete fra le mani. Alcuni autori, come Ivo Torello, li sognano continuamente, ma non ignorano che la vita s’incarica di somministrarli senza posa.
Ogni racconto è ricco di cupe immaginazioni che aiutano la nostra mente ad accettare il mondo d’incubo che molti chiamano realtà.
Indice
L'ombra del padre di Marco Ramadori (1° class. 2001)
Una leggenda della terraferma di Riccardo Coltri (2° class. 2001)
Lo sgabuzzino di Gianandrea Parisi (finalista 2001)
S'accabadora di Nicola Verde (finalista 2001)
2 Hell'n'back di Gabriele Guerra (1° class. 2002)
Nirvana di Gianfranco Sherwood (3° class. 2002)
Nel ventre della capra di Antonio Piras (finalista 2002)
Un gioco d'ombre di Elvezio Sciallis (finalista 2002)
Padre e figlio di Simone Tordi (9° class. 2002)
Aenyma redux di Luca Zaffini (finalista 2002)
Il banchetto degli ospiti di Sergio Cicconi (1° class 2003)
Major Terata di Ivo Torello (1° class. 2003)
La persistenza della paura di Jari Lanzoni (3° class. 2003)
E lo chiamerai coltello affilato di Stefano Fantelli (finalista 2003)
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