Giovedì 2 settembre, presso la Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano, ha avuto luogo la presentazione del nuovo libro di Philip Pullman:
Il buon Gesù e il cattivo Cristo, pubblicato da Ponte alle Grazie Editore.
In una sala stracolma e attentissima, l’autore ha parlato del romanzo con l’ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, soffermandosi sulla genesi dell’opera e sul suo concetto personale di scrittore e lettore.
Non sono mancate considerazioni su temi più generali, come la libertà attuale - sebbene non universale - di esprimere le proprie idee rispetto a epoche passate, o più scottanti, ovvero il tema centrale del libro: il significato profondo dello scrivere una storia che, se efficace, può diventare Storia.
Alla fine del corposo dibattito, le domande del pubblico hanno avuto uno spazio limitato e non si è sviluppato un approfondimento significativo.
Sono emersi un appunto forse inutile sulla traduzione del titolo (in originale The Good Man Jesus and the Scoundrel Christ - dove il termine scoundrel ha un significato più specifico rispetto al termine italiano scelto), l’interrogativo se l’opera sia per credenti o per atei, e la richiesta del fine dell’opera stessa.
A questo proposito, la risposta è stata: “Incentivare la lettura della Bibbia e dei diversi Vangeli”. Considerando la personalità di Mr. Pullman, non è facilissimo dare a questa frase la giusta interpretazione.
I presenti che desideravano un autografo sono stati gratificati da una firma in calce e fulminati da uno sguardo che inchioda. Gli occhi di Philip Pullman sorridono con parsimonia.
Il libro
Il Vangelo secondo Philip Pullman: questa in sintesi la trama del libro, dove vengono ri-raccontate la storia di Gesù e la nascita della Chiesa secondo la personale sensibilità di uno scrittore che già in passato ha suscitato polemiche incandescenti.
La figura del Messia viene sdoppiata e fisicizzata in due gemelli, rispettivamente Gesù e Cristo, la cui connotazione evolve in modo parallelo ma anche conflittuale durante la narrazione.
Accanto a loro, il personaggio emblematico dello Straniero, sul quale Pullman non concede spiegazioni.
Il libro sposta sulle narrazioni evangeliche la visione religiosa dell'autore e la sua critica alla teocrazia; a pochi mesi dall’uscita nel Regno Unito, ha già scalato le classifiche di vendita.
L'autore
Philip Pullman è nato nel 1946 a Norwich. Ha vissuto in Australia e nello Zimbabwe, ha studiato in Africa e in Galles e si è laureato in Letteratura inglese a Oxford, dove vive attualmente.
Per molti anni ha lavorato come insegnante. Ha raggiunto fama e successo internazionali grazie alla trilogia Queste oscure materie (La bussola d’oro, La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra), tradotta in trentanove lingue e pubblicata in Italia da Salani.
La Bussola d’oro e un altro suo romanzo, La farfalla tatuata, hanno avuto trasposizioni cinematografiche.
Alla sua prolifica produzione letteraria appartengono romanzi, racconti e adattamenti teatrali, per i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti, quali la Carnegie Medal, il Guardian Children’s Fiction Prize, lo Smarties Prize, l’Astrid Lindgren Memorial Award, il Whitbread Book of the Year Award e l’Order of the British Empire.
Lasciamo ora la parola a Philip Pullman e all'intervista che ci ha concesso.
Philip Pullman: Il Buon Gesù e il Cattivo Cristo
L'autore di Queste oscure Materie è in Italia per presentare il suo ultimo libro
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