Federico Guglielmi, ovvero Wu Ming 4, ripropone al pubblico dei lettori di J.R.R.Tolkien Il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, accompagnato dalla traduzione italiana della Battaglia di Maldon, celebre poema medievale di cui il racconto in oggetto costituisce una sorta di seguito ideale.
Scritta in forma di dialogo e ambientata nelle ore immediatamente successive alla battaglia, la narrazione tolkeniana ripropone uno schema di versi allitterativi che rispecchia la poesia eroica dei bardi anglosassoni e costituisce una vera e propria pièce teatrale (mai rappresentata) immersa in un'atmosfera cupa e colma d'angoscia: due voci, equivalenti di due sensibilità diverse, fanno vivere al lettore la straziante raccolta dei cadaveri dopo una battaglia.
Il "Ritorno" appartiene alla raccolta Albero e Foglia (1964), assieme al saggio Sulle Fiabe e alle opere di narrativa breve Foglia, di Niggle e Il fabbro di Wootton Major.
Nell'edizione italiana del 1988 è stata aggiunta la poesia Mitopoeia.
Guglielmi ha aggiunto una sua nota introduttiva inedita con la genesi del racconto e l'analisi del contesto in cui questo nasce e si sviluppa, spiegandone l'imprescindibile lettura per la comprensione dell'autore inglese.
La pubblicazione del libro, edito da Bompiani, è prevista per il mese di ottobre 2010.
La Battaglia di Maldon: poema del XI secolo, giunto a noi come frammento di 325 righe in inglese antico, che narra le vicende di Beorhtnoth, duca di Essex, alla guida degli inglesi contro i vichinghi danesi e norvegesi.
I vichinghi, guidati da Olaf, stanno risalendo con le navi il Blackwater (allora chiamato Panta), e Byrhtnoth chiama i propri uomini che, tranne le guardie, sono cittadini e contadini della zona. I Vichinghi raggiungono una piccola isola nel fiume (forse Northey Island) unita alla riva da un ponte di terra, ma non possono marciare verso gli avversari a causa dello stretto passaggio, quindi Olaf chiede a Byrhtnoth il permesso di raggiungere la costa. Byrhtnoth, per il suo ofermōde (onestà/orgoglio/eccesso di coraggio) lo concede, ma viene ucciso nello scontro che segue.
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