Raven Hart Il segreto del vampiro
Ciclo dei vampiri di Savannah
Titolo originale: Vampire’s Secret
Traduzione di Sabrina Scalvinon
ISBN 978-88-65300-47-3
“La lontananza fa all’amore
quello che il vento fa al fuoco:
spegne il piccolo e scatena il grande.”
Roger de Bussy-Rabutin
Lettera di William, un vampiro
Mi chiamo William Cuyler Thorne e ultimamente vivo a Savannah. Una volta, moltissimo tempo fa, sono stato un marito… un padre. Un mortale capace di amare e ignaro delle creature malvagie che si aggirano sulla terra. Ora sono io stesso una di quelle creature. Un bevitore di sangue.
Un vampiro.
Da poco, dopo tanti secoli, ho dovuto mantenere la mia promessa di vendetta. “Fallo ora o taci per sempre”, come direbbe Jack, il mio discendente. Avevo avuto l’opportunità di uccidere una volta per tutte Reedrek, il mio malvagio creatore, ponendo fine alla mia esistenza immortale nel tentativo, e l’avevo colta al volo. Tuttavia, nel nostro mondo così come in quello dei mortali, le cose non vanno sempre come previsto. Nella mia corsa verso la distruzione, mi ero avvicinato al traguardo per poi essere trattenuto dall’imperscrutabile logica di Jack.
Aveva bisogno di me.
Ora, in un libro antico, ho scoperto un nome. Un nome impresso come una cicatrice irregolare nella mia memoria già piena. Un nome che evocherà sempre l’amore nel mio cuore immobile, presente tanto quanto l’odio per il mostro che me l’aveva strappata dalle mani.
Il libro contiene una genealogia di strigoi: vampiri.
Il nome è Diana, Inghilterra, 1528.
L’immagine di mia moglie (l’amabile viso di Diana) è ovunque nei miei pensieri e per un momento nutro la flebile speranza di poterla ritrovare. Ho affidato a Olivia il compito di rintracciare questa Diana non-morta. Ciononostante, il pensiero che Reedrek abbia trasformato la mia innocente amata in una creatura come me mi fa rivoltare lo stomaco. Affinché la trasformazione fosse completa, avrebbe dovuto accoppiarsi con lei. Solo la possibilità provoca un’ondata di disgusto nel mio corpo inattaccabile. Avrei fatto a pezzi colui che la tormentava, prima di permettergli di deturpare la sua anima. Assistere mentre lui la uccideva era già stato abbastanza crudele.
Non poteva essere andata così. Dio mio, la vittoria di Reedrek non potrebbe essere più completa.
Ovviamente, nel caso in cui tutto ciò fosse vero, Dio non c’entra affatto.
Lettera di Jack, un vampiro
Mi chiamo Jack McShane e sono un mastro meccanico, un conquistatore di donne, un fan delle gare automobilistiche NASCAR, e un vampiro (non necessariamente in quest’ordine). Datemi una macchina e io ve la riparerò. Datemi una donna e saprò come sedurla. Datemi una creatura, umana oppure no, che minacci la mia esistenza o quella di coloro che amo, e farò in modo che non lasci Savannah tutta intera, salvo essere stata ben masticata e sputata. Letteralmente.
Dicono che per i vecchi sia impossibile abbandonare le loro abitudini per adottarne di nuove, ma questo vecchio tira calci sin dai tempi della guerra civile, e su me stesso e quelli della mia specie ho imparato molto di più nelle ultime settimane che da quando sono stato reso immortale.
Per esempio, non tutti i vampiri sono stati creati uguali. Non tutti sono pacifici come me e il mio creatore, William Thorne.
Sia ben chiaro, ho visto e ucciso la mia parte di pericolosi vampiri nomadi qua e là, per mantenere la pace. Ma non immaginavo che in Europa esistessero interi branchi di vampiri malvagi, e che alcuni di loro un giorno sarebbero venuti a cercarci.
Tuttavia la questione è venuta a galla e il mio creatore non mi tiene più all’oscuro di tutto per proteggermi. Non può permetterselo. Ha bisogno che io sappia la verità e che in caso di necessità sia pronto a combattere al suo fianco.
Sul lato personale, prima che si scatenasse l’inferno, la mia vita amorosa aveva appena cominciato a essere interessante: ero innamorato cotto di un’americana di origine messicana, una bellezza dagli occhi neri come il carbone, capelli simili a fili di seta nera pregiata, e un viso che compariva sempre nei miei sogni.
Ero sul punto di imbastire qualcosa con lei, quando mi fu affidato un compito che in parte mi avrebbe spezzato il cuore: ho cercato di trasformare una donna in un vampiro ed è morta durante il procedimento, “sul posto”, come si dice.
Quell’episodio mi ha distrutto, non soltanto a causa della perdita della giovane coinvolta, ma delle conseguenze per la mia bellezza latina, Connie. Vedete, lei non lo sa, ma è speciale, davvero speciale, in un modo non completamente umano.
Come faccio a saperlo? Lo percepisco, percepisco il suo potere dall’altra parte di una stanza e quando la tengo tra le braccia ne sento le vibrazioni. Il potere della bontà e della luce risuona attraverso di lei come un tamburo. Ignoro da dove provenga, ma sicuramente da un posto migliore e più virtuoso rispetto all’oscuro buco sacrilego dal quale striscia il mio.
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