Un viaggio in Sud America per riscuotere un'eredità si trasforma in un'angosciante avventura per Tim Kelly, giovane inglese dall'innato senso di giustizia. Fuggendo dai propri persecutori attraverso la giungla, Tim s'imbatte nel tempio di Zoltec, una divinità sconosciuta e trova qualcosa di straordinario che cambierà la sua vita per sempre...
Anche i supereroi inglesi hanno avuto una propria età dell'oro. Più tardiva, forse, rispetto ai loro cugini americani, e basata su caratteristiche e immaginari differenti. Eppure è esistita, è stata prolifica e ha prodotto personaggi di notevole interesse pur non riuscendo a germinare nell’immaginario collettivo (e commerciale) quanto i propri corrispettivi statunitensi. Non parliamo degli eroi in tuta venuti dalla Bretagna presenti nelle scuderie Marvel e DC. Questi eroi inglesi erano stravaganti e avventurosi in un modo tutto loro. Lo stesso aggettivo “super” accanto ai loro nomi potrebbe far storcere il naso a qualche purista. Un po' come accostare due archetipi che condividono linee di massima, ma hanno marcate distanze culturali. Pensate di confrontare due serial fantastici come Heroes e Doctor Who. Il signore del tempo più famoso della televisione anglosassone possiede molti attributi che lo farebbero definire un supereroe a buon diritto. Eppure il marchio di fabbrica, il format popolare sdoganato presso il vasto pubblico, sembra ormai avere assorbito pregi e difetti della confezione a stelle e strisce, tutti ben riconoscibili, invece, nel telefim ideato da Tim Kring. Gli eroi inglesi, per quanto super e dotati di carisma, sembrano abitare una regione indistinta della fantasia, quasi fossero dei lontani parenti, un po' eccentrici, con i quali ci si sente di rado.
Una grossa fetta dell'olimpo supereroistico britannico la si deve alla IPC, colosso editoriale che tra gli anni '50 e '60 aveva assorbito diverse riviste
Tim Kelly affrontava scienziati pazzi che ingigantivano lucertole e aracnidi
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