In seguito al successo ottenuto negli Stati Uniti (più di 250 milioni di copie vendute) pubblicato dalla casa editrice indipendente Oni Press, il cartoonist canadese Bryan Lee O’Malley ha conquistato con la serie di Scott Pilgrim la popolarità anche in altri paesi: Inghilterra, Spagna, Francia, Danimarca, Ungheria, Polonia, Corea e Brasile. Sbarcato anche in Italia per Rizzoli Lizard - la quale ha già stampato e pubblicato i sei volumi della serie -, promette di essere anche da noi una piccola, grande rivelazione del mercato dei fumetti, accompagnata dall’uscita in sala della trasposizione cinematografica con protagonista Michael Cera, nei panni dell’eroe scansafatiche.
Scott Pilgrim è un ventitreenne bassista di una rockband senza nessuna aspirazione, senza un lavoro fisso e fidanzato con una liceale cinese. Ma i sogni di Scott rivelano la presenza incombente di una misteriosa ragazza dai capelli colorati che sfreccia in rollerblade su distese innevate. La vita del protagonista cambia letteralmente quando Ramona Flowers, fattorina per Amazon, si presenta ai suoi occhi nella vita reale. Scott se ne innamora immediatamente ma non immagina che la relazione è destinata a trasformarsi in un’epica battaglia contro i Sette Malvagi Ex Fidanzati della bella Ramona.
Il fumetto di O’Malley a una prima occhiata è molto simile a uno "shonen manga", anche se non lo è. Lo stile fumettistico volutamente stereotipato e simile ai disegni dell’universo giapponese è una delle influenze di O’Malley che spiccano su tutto il resto. Gran lettore di manga e produzioni indipendenti, il canadese ha delineato la sua storia attraverso l’uso di un tratto semplice e imperfetto – tecnica che gli ha permesso di sbloccarsi professionalmente.
L’originalità delle tavole ben si accosta alla storia, una commedia fantastica che racconta le vicissitudini sentimentali di un ventitreenne dai tratti adolescenziali sullo sfondo di una Toronto perennemente imbiancata. Con leggerezza e senza l’intenzione di tirarne fuori grandi morali, O’Malley descrive le azioni di un ragazzo che non riesce a scegliere/capire che fare della propria vita; un periodo di transizione nel quale il lettore più adulto potrà riconoscersi, tratteggiato con irriverenza e ironia da battute originali, lontane da ogni cliché. Scott è un improvvisatore, e O’Malley non manca di sottolinearlo nel corso della storia. L’eroe ha in mente solo Ramona, ogni altro problema è messo fuori discussione. L’unica, grande preoccupazione di Scott è sconfiggere i Sette Malvagi Ex a suon di battle rock e scazzottate stile videogame. Nel primo volume (riproposto abbastanza fedelmente nel film di Wright) Scott si ritrova alle prese con il primo Ex Malvagio, Matthew Patel, un tipo intraprendente che dalla sua schiera nientemeno che un piccolo esercito di diavolesse Indie-Rock.
Ciò che piace di Scott Pilgrim è l’innovazione, l’imprevedibilità: il fantastico è nel reale, diluito in situazioni normalissime che diventano via via sempre più appassionanti su uno sfondo colmo di citazioni alla cultura pop. Ci si può aspettare di tutto, da un momento all’altro.
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