La Tempesta si avvicina,
e lampi di essa si cominciano a profilare all'orizzonte.
Dopo il trailer ufficiale che vi abbiamo già mostrato, viene la prima delle clip che punteggeranno l'attesa di questa trasposizione di The Tempest, tragicommedia dell'autore inglese William Shakespeare.
In questo stralcio assistiamo al confronto fra Prospera (Helen Mirren), accompagnata dalla giovane figlia Miranda (Felicity Jones) e Calibano (Djimon Hounsou).
Shakespeare's Tempest
Scritta fra il 1610 e il 1611, The Tempest è da molti ritenuta l'ultima opera redatta da solo dal poeta, commediografo e drammaturgo di Stratford-on-Avon. Una commistione fra i generi della commedia e della tragedia, più osservante delle sue precedenti opere lo stile della commedia neoclassica. In questa versione Prospero, legittimo Duca di Milano, viene esiliato con la figlia Miranda, dal fratello traditore, Antonio. Contro quest'ultimo, per vendetta e desiderio di conquistare alla figlia il trono perduto, Prospero evoca gli spiriti degli elementi al fine di scatenare una tempesta che affonderà la nave che ospita Antonio e un gruppo di vari altri personaggi, facendoli naufragare nella sua isola.
Cambiamenti per la versione cinematografica
Negli anni questa opera teatrale ha avuto diverse interpretazioni, da quella autobiografica (Prospero sarebbe la personificazione dello stesso Shakespeare), a quella post colonialista, ad altre oltre a quella che la regista di Titus, Julie Taymor, ha scelto con decisione: la femminista. Il protagonista della vincenda ora è Prospera, madre di Miranda, impegnata in un viaggio di vendetta e conoscenza di sé, ove i conflitti vengono risolti più dalla mente che dalla forza bruta, sino a raggiungere l'amore e il perdono.
Il film diretto da Julie Taymor sarà nei cinema americani dal 10 dicembre. Dopo la premiere al Festival di Venezia lo scorso 11 settembre non è stata ancora fissata la data per l'uscita in Italia.
1 commenti
Aggiungi un commentosono un po' deluso...
al di là dell'ottima recitazione ci sono questi costumi che sembrano più da teatro che da grande cinema.
Ecco io dico, che senso ha fare un'opera teatrale al cinema se poi non posso darmi allo sfarzo e all'immaginazione sfrenata per scene e costumi (quello che non posso fare a teatro)?
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