Ci sono Presagi di tempesta per Robert Jordan e Brandon Sanderson. Anche se sappiamo da tempo che sarebbe stato così, fa comunque un certo effetto vedere la doppia firma sul dodicesimo volume della Ruota del Tempo.
La strada che ha portato alla nascita del romanzo in questa forma è iniziata parecchi anni fa, ed è stata scandita da alcune tappe molto significative, spesso anche dolorose.
30 maggio 2005: Robert Jordan ha un malore mentre sta camminando. Si trova in un parcheggio e poiché si sente sul punto di svenire si siede aspettando che passi.
6 giugno: l’episodio si ripete, ma con l’aggiunta di un breve periodo di perdita della vista. Jordan ha stimato che la sua cecità sia durata fra i tre e i cinque secondi. Troppo, nel caso in cui si fosse trovato al volante, e così da quel giorno smette di guidare.
11 ottobre: arriva nelle librerie americane La lama dei sogni, undicesimo romanzo della saga. Il volume segue Crocevia del crepuscolo, pubblicato oltre due anni e mezzo prima. In precedenza i lettori statunitensi non avevano mai dovuto aspettare così tanto per conoscere il prosieguo della trama. Fra i due tomi si era inserita la versione a romanzo di Nuova primavera, storia già pubblicata sotto forma di racconto alcuni anni prima. Per chi attendeva con impazienza l’arrivo di Tarmon Gai’don questo libro aggiungeva ben poco.
Dopo le critiche legate alla scarsità di eventi di Crocevia del crepuscolo, La lama dei sogni si rivela uno dei romanzi più apprezzati dell’intera saga.
Dicembre 2005: sette mesi dopo i primi sintomi Jordan riceve la prima diagnosi. Si tratta di amiloidosi, una malattia rara che può manifestarsi sotto molte forme diverse. Quella contratta da Jordan è di tipo cardiaco, una delle forme più gravi.
Gennaio 2006: la diagnosi viene confermata.
Marzo: in un’intervista al mensile Locus Jordan rivela la sua malattia. La notizia viene pubblicata subito nella versione on-line, e il 24 marzo lo scrittore pubblica sul suo blog il primo messaggio in cui parla della salute, della terapia che intende seguire e dei suoi progetti futuri. Malgrado l’argomento, il tono è ottimistico.
In ogni messaggio che scriverà nel successivo anno e mezzo Robert si dimostrerà ottimista e pronto a incoraggiare chiunque gli parlerà dei suoi propri problemi. Intanto, fra una sessione di chemioterapia e l’altra, scrive. Capitoli portati fino alla versione definitiva, appunti, abbozzi di quel che dovrà accadere perché la storia abbia quella conclusione che merita e che lui aveva immaginato tanti anni prima. E quando non riesce a scrivere parla, raccontando alla moglie Harriet McDougal e al cugino Wilson Groom alcuni episodi significativi. Racconti che vengono debitamente registrati dai due.
Il tutto procede fino al 16 settembre 2007. Quel giorno il suo cuore cede, e la sua scomparsa tocca il cuore di milioni di fan.
Rand, Egwene, Mat, Perrin, Nynaeve e tutti gli altri protagonisti però sono vivi, e Harriet sa che non può lasciarsi sommergere dal dolore. Il suo compito è quello di rispettare le ultime volontà del marito, e fare sì che la storia abbia la sua degna conclusione.
Nei primi giorni legge solo commemorazioni, ma mentre cerca conforto alla sua perdita una parte di lei non può dimenticare il suo ruolo di editor alla Tor Books. Così, quando un amico le mostra un’eulogia scritta da Sanderson, un giovane autore che pubblica per la sua stessa casa editrice, lei ne rimane molto colpita e decide di leggere Mistborn. Il pozzo dell’ascensione. Il romanzo le piace al punto da spingerla a contattare il suo autore.
Dicembre 2007: in un comunicato ufficiale Tor Books annuncia che A Memory of Light, dodicesimo e ultimo volume della saga, sarà ultimato da Brandon Sanderson. Da poco più di un mese i lettori italiani potevano leggere la traduzione di Il sentiero dei pugnali, ottavo romanzo della saga.
30 marzo 2009: in un nuovo annuncio Tor Book comunica che, viste le dimensioni dell’opera in corso di scrittura, A Memory of Light sarà suddiviso in tre diversi volumi.
27 ottobre 2009: The Gathering Storm, primo volume della trilogia conclusiva e dodicesimo della saga, viene pubblicato in lingua originale. L’opera balza immediatamente al primo posto della classifica dei bestsellers del New York Times.
Giugno 2010: La lama dei sogni, undicesimo romanzo della Ruota del Tempo, arriva in Italia.
Dallo scorso 2 novembre è possibile leggere in inglese Towers of Midnight, tredicesimo e penultimo tomo. Anche quest’opera, ovviamente, porta la doppia firma così come ci saranno due firme su A Memory of Light, indicativamente previsto in originale per la primavera del 2012. Con quest’ultimo romanzo, al quale Sanderson ha iniziato a lavorare da alcuni giorni, si concluderà una storia iniziata nel lontano 1990, quando ancora l’unico formato concepibile per un’opera fantasy di dimensioni superiori a un volume era quello delle trilogie. Un’opera grandiosa, che ha accompagnato innumerevoli lettori per una lunga parte della loro vita, e che ha ridefinito i confini del genere, si sta avviando pian piano verso la sua fine.
È cambiato l’uomo alla guida dell’avventura ma non il sentiero che era già stato tracciato e che i lettori devono ancora percorrere. Rimane la sua parte più oscura, quella che conduce all’Ultima Battaglia, e che ha fatto scrivere all’ignoto autore del Ciclo del Drago “Fai che il braccio del Signore dell’Alba ci ripari dalle Tenebre e che la grande spada della giustizia ci difenda. Fai che il Drago cavalchi ancora il vento del tempo”. Sperando che i bivi scelti sul sentiero siano quelli giusti, altrimenti tutto sarà perduto.
La quarta di copertina
I segni sono inequivocabili: l'Ultima Battaglia si avvicina. Rand al'Thor, il Drago Rinato, è determinato a stipulare una pace con gli invasori Seanchan. Per ottenerla, vuole dimostrare la sua buona fede riportando l'ordine nell'Arad Doman, un paese sotto attacco dei Seanchan, ma anche privo di un re... e dietro la sparizione del sovrano potrebbe esserci Graendal, una dei Reietti, maestra nella Coercizione. Nel frattempo, sia Mat che Perrin, superate varie vicissitudini, stanno cercando di tornare verso l'Andor per riunirsi a Rand prima dell'Ultima Battaglia. Ancora più difficile è il compito di Egwene: catturata e ridotta a novizia nella Torre Bianca, è riuscita a instillare il dubbio in molte delle Aes Sedai rimaste fedeli a Elaida, tanto che parecchie ora prestano ascolto alle sue parole e le chiedono addirittura consiglio. Ma sulla Torre incombe lo spettro di un attacco dei Seanchan: Egwene l'ha sognato e sa che avverrà... e anche molto presto.
Robert Jordan e Brandon Sanderson, Presagi di tempesta (The Gathering Storm, 2009), Fanucci, Collezione Immaginario fantasy.
Pag. 944, 25,00 €, ISBN 9788834716762
9 commenti
Aggiungi un commentoIn ogni messaggio che scriverà nel successivo anno e mezzo Robert si dimostrerà ottimista e pronto a incoraggiare chiunque gli parlerà dei suoi propri problemi.
I suoi propri problemi? Presumo sia una traduzione -pessima- di "his own problems", peccato che own non si traduca in italiano.
Be', se mai la parola da non tradurre è his. "Chiunque gli parlerà dei propri problemi!".
S*
da avere assolutamente. E non solo perchè chi è arrivato a questo punto DEVE andare avanti, ma perchè è uno dei migliori libri della saga. RJ era il migliore nel creare ambientazioni credibili, ma negli ultimi volumi si era un po' impantanato. Sanderson è ottimo nel far acadere gli eventi, ma carnte nel creare ambientazioni che vivono di vita propria. Questo libro è un distillato dei pregi di due grandi autori
Sì, beh... diciamo che un piccolo spazio nel mio cuore Robert se lo è ritagliato. Giusto per dirne una, quando ho scritto Quel giorno il suo cuore cede, e la sua scomparsa tocca il cuore di milioni di fan mi sono commossa da sola...
Ma cosa avevo scritto esattamente nel sommario, avevo confuso i due nomi?
No, non è una traduzione, è una frase mia. Ho letto tutto il blog di Jordan parecchio tempo fa, in occasione di quest'articolo ho dovuto consultarlo solo per le date. E davvero non si contano i commenti di Jordan che più o meno dicono "grazie per aver dedicato il tuo tempo a me, considerando che hai cose ben più importanti a cui pensare" o "non preoccuparti per me, l'importante è che tu riesca a superare il tuo problema" o ancora "sono convinto che con la forza di volontà si possa sconfiggere qualsiasi cosa, quindi dobbiamo solo avere un atteggiamento positivo" e via dicendo. Ora non sto citando nessun passaggio in particolare, ma il senso di molte affermazioni che ho letto è questo.
Poi, se la mia frase non ti piace ne prendo atto.
P.s. scusate per il doppio messaggio, ho bisticciato col computer e lui ha reagito così.
Sì, beh... diciamo che un piccolo spazio nel mio cuore Robert se lo è ritagliato. Giusto per dirne una, quando ho scritto Quel giorno il suo cuore cede, e la sua scomparsa tocca il cuore di milioni di fan mi sono commossa da sola...
Ma cosa avevo scritto esattamente nel sommario, avevo confuso i due nomi?
No, non è una traduzione, è una frase mia. Ho letto tutto il blog di Jordan parecchio tempo fa, in occasione di quest'articolo ho dovuto consultarlo solo per le date. E davvero non si contano i commenti di Jordan che più o meno dicono "grazie per aver dedicato il tuo tempo a me, considerando che hai cose ben più importanti a cui pensare" o "non preoccuparti per me, l'importante è che tu riesca a superare il tuo problema" o ancora "sono convinto che con la forza di volontà si possa sconfiggere qualsiasi cosa, quindi dobbiamo solo avere un atteggiamento positivo" e via dicendo. Ora non sto citando nessun passaggio in particolare, ma il senso di molte affermazioni che ho letto è questo.
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