Il musical Notre Dame de Paris prende spunto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo e ci racconta il tragico amore del deforme Quasimodo, campanaro della celebre chiesa parigina, per la bella Esmeralda. Un amore impossibile sul cui sfondo si intrecciano altre storie d’amore, quello della stessa Esmeralda per Febo, capitano delle guardie, quello di Fiordaliso, fidanzata di quest’ultimo e quello passionale, incontrollabile e peccaminoso di Frollo, arcidiacono della cattedrale, per la bella andalusa. L’allestimento che Riccardo Cocciante, Luc Plamondon e Pasquale Pannella sono riusciti a creare con questo musical ha qualcosa di incredibile. Infatti nella splendida cornice dell’Arena di Verona dove quest’anno è approdato il 4 settembre ed è stato replicato ad oltranza fino al 13, e probabilmente continuerà fino al 16, si assiste ad uno spettacolo imponente nella sua semplicità, epico e tragico allo stesso tempo, con musiche vibranti di emozioni che non mancano di suscitare brividi in ogni spettatore. L’utilizzo di scenografie semplici, ma perfettamente funzionali ad una coreografia ricca di trovate geniali (ad esempio l’arcidiacono Frollo che appare in diversi punti del fondale o ancora la splendida sequenza dei ballerini che si vedono e non si vedono per simboleggiare il battito del cuore di Febo) coinvolgono dall’inizio alla fine lo spettatore, e questo è il plauso maggiore che va fatto al regista Gilles Maheu. Oltretutto i ballerini più che altro sono dei veri e propri acrobati e così giocano con il loro corpo e con gli elementi della scena in una maniera che ha dello stupefacente, come quando diventano realmente i batocchi delle campane, le tre Marie, sospese sopra il palco. Gli interpreti canori sono tutti di alto livello e anche quando ad essere in scena sono i sostituti non si nota alcuna differenza. I testi sono carichi di poesia e rendono perfettamente l’atmosfera di un’epoca che si trova ad un bivio: il medioevo sta finendo e l’età moderna è più vicina. Indubbiamente però c’è anche da dire che il palco dell’Arena di Verona è un palco magico e fornisce all’opera un’atmosfera unica, vederlo in video non fa sicuramente lo stesso effetto. Oltretutto lo stile delle musiche è chiaramente quello di Cocciante, quindi se amate questo autore nessun problema, mentre se non è certo tra i vostri preferiti tenetene conto prima di accostarvi al musical, infine l’unica vera pecca è che forse alcuni passaggi della storia non sono ben chiari e quindi chi non conosce già la vicenda potrebbe faticare un po’ a comprendere alcuni quadri, ma si tratta tutto sommato di un peccato veniale di fronte ad un’opera che, complessivamente, ha davvero dell’eccezionale.