“Sto lavorando al numero quattro, sempre nei panni di Sirius Black; non so se il quinto verrà realizzato” così Gary Oldman ha ufficializzato, durante una breve intervista, la sua presenza nel cast di Harry Potter e il Calice di Fuoco.

Ha poi proseguito tra il serio e il faceto: “So bene quello che succederà al mio personaggio nel quinto libro e, per me, non è certo una bella cosa. Pensavo «ooh, il quarto, il quinto, il sesto e anche il settimo; ho trovato il modo per fare un po’ di soldi» e invece...

Però non si sa mai, forse salterà fuori un colpo di scena in cui si scoprirà che non sono morto davvero, oppure nel sesto potrei ricomparire come un fantasma. Ci sono rimasto male quando l’ho scoperto. Tutte quelle chiacchiere e la gente che scommetteva su chi potesse essere il morto – Ron Weasley, o forse Hagrid – invece ero io e così muoio ancora...”.

Mancano ormai pochissimi giorni all’uscita nelle sale di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban e l’attore si è soffermato a spiegare in che modo ha cercato di rendere il personaggio: “Black è quantomeno ambiguo. L’ho interpretato come se effettivamente fosse il cattivo. Chi non ha letto i libri penserà davvero che sto dando la caccia a Harry Potter e che sono in combutta con Voldemort. Spero però di essere riuscito a instillare in tutti il sospetto di un buono ingiustamente accusato.

Sono anche perfettamente conscio che, per quanto io abbia fatto del mio meglio, esiste un forte legame tra scrittore e lettore per cui molti avranno di Sirius un’immagine fisica assai diversa dalla mia. Ho incontrato un ragazzino che squadrandomi da capo a piedi ha detto «Sei deludente, sei troppo pallido e hai i capelli troppo lunghi». Ci sono rimasto veramente male”.