Prendete le news di FantasyMagazine relative all'attualità potteriana e mettetele assieme in sequenza cronologica: avrete così un'idea precisa dell'impronta di questo saggio.

Questo carattere compilativo è un valore? Indubbiamente, come lo sarebbe per qualsiasi altro libro che metta un po' di ordine archivistico in una gran massa di informazioni. Tuttavia quando, come in questo caso, è l'unico valore che si possa vantare, questo non è sufficiente per un volume qualificantesi come ‘saggio’, anziché come mera raccolta enciclopedica.

Ma esaminiamo nello specifico i contenuti. La visione di insieme 'orizzontale', per così dire, è abbastanza ampia: si va dalla spiegazione delle vicende editoriali della Rowling, presupposto del fenomeno, agli eventi mediatici o del fandom, al merchandise, al fenomeno fan fiction, ai siti web, alle critiche religiose e femministe, ai risvolti cinematografici... Quando però si tratta di

andare ad approfondire questi argomenti 'in verticale', sviscerando il discorso al di là del mero fatto, si tocca solamente la superficie, snocciolando una sequela di dati e cifre senza nessuna operazione 'maieutica' a commento, come invece un saggio con questo titolo farebbe legittimamente pensare.

L'autrice fa semplicemente man bassa delle proprie fonti, in qualche caso senza nemmeno  premurarsi di parafrasarle o almeno di virgolettarle con un richiamo in nota, e non personalizza mai le risultanze per tentare di indirizzare il discorso oltre lidi che non siano stati già sviluppati da precedenti libri o articoli in Rete.

Ancora, alcuni paragrafi hanno un sapore di mero riempitivo, e tutto ciò per un saggio che - a fronte di un prezzo elevato - conta poco più di un centinaio di pagine scritte a corpo 14, comprensive di numerose foto e di un'appendice biografica sulla Rowling, tanto per allungare il brodo. E' ad esempio il caso della descrizione di sei ricette potteriane prese dal web, oppure di ben dodici pagine di disamina a proposito delle illustrazioni di copertina delle varie case editrici,

temi che nulla hanno a che vedere con il fenomeno di massa generato dalla saga. Se proprio si sentiva l'esigenza di introdurre questo materiale, sarebbe stato opportuno  analizzare, ad esempio, il fenomeno e le motivazioni psicologiche alla base della nuova pratica di pubblicare una doppia copertina per distinguere l'edizione per adulti da quella per ragazzi. Oppure, nel caso dell’economia domestica potteriana, si sarebbe potuto parlare dei libri di cucina e di maglia fioriti attorno al fenomeno.

Una nota a parte meritano poi le citazioni, riportate senza un criterio comune e a volte attribuite a semplici indirizzi web senza la specifica del titolo, dell'autore e della data dell'articolo di riferimento, così che per siti di grosse dimensioni la

rintracciabilità dell'informazione risulta in pratica impossibile.

In definitiva, se il titolo 'Effetto Harry Potter'  vi ha fatto pensare, come nel caso della scrivente, a un'interpretazione in chiave psico-sociologica del fenomeno potterico, resterete profondamente delusi, trovandovi semplicemente dinanzi a un racconto cronologico degli eventi, che non trascura puntate in alcuni territori fuori tema.