Qualche tempo è stata diffusa la notizia che la Warner Bros starebbe sviluppando un progetto riguardante Sansone e Dalila, l'episodio biblico raccontato al cinema molte volte, la trasposizione più famosa è quella del 1949, diretta da Cecil B. De Mille e interpretata da Victor Mature e Hedy Lamarr.
Questo progetto però non sarebbe un recupero del "peplum", come è stato per Scontro tra Titani, ossia del sottogenere cinematografico che racconta in modo romanzato i miti dell'antichità, tra cui non solo quelli biblici dell'antico testamento, come Sansone, Re David e altri, ma anche quelli dell'antica Roma o antica Grecia.
Il progetto, per cui sono stati ingaggiati il regista Francis Lawrence (Io sono leggenda) e lo sceneggiatore Scott Silver, fresco di nomina agli Academy Awards per The Fighter, sarebbe quello di "una rilettura futuristica di Sansone e Dalila". In pratica una specie di" supereroe del futuro", almeno leggendo quanto ha dichiarato recentemente Silver a Collider.
Secondo quanto detto da Silver, la sceneggiatura sarebbe nata in un momento di pausa della travagliata lavorazione di The Fighter. Durante quella pausa venne annunciato l'ingaggio di Brad Pitt. Silver aveva la nomea di uno sceneggiatore non adatto a produzioni con attori come Pitt.
Pertanto cercò progetti con argomenti che potessero essere più popolari e adatti al grosso pubblico. Così venne avvicinato dal produttore Erwin Stoof (Matrix, Io sono leggenda) e da Francis Lawrence per un progetto su un film supereroistico ambientato nel futuro, avente per protagonista il mitico Sansone.
Silver si dice convinto di avere realizzato un "supereroe originale" e di sentirsi fortunato di essere riuscito a piazzare questo script presso la Warner, anche perché gli argomenti che definisce "merda sci-fi" e "la roba di supereroi" erano del tutto nuovi per lui.
Pare che comunque Silver non sia del tutto estraneo al mondo del fumetto.
Nell'intervista confessa di essere un lettore di supereroi e di avere lavorato, pur se non accreditato, a Wolverine. Si è detto comunque convinto che i supereroi abbiano delle potenzialità drammatiche che altri temi non hanno, e a tal proposito cita i Batman di Nolan come ottimi esempi in tal senso.
Intanto ricordiamo che Francis Lawrence, non nuovo a operazioni simili, era tra i produttori esecutivi dell'ottima e sfortunata serie del 2009 Kings, che riproponeva in chiave moderna e semi-fantastica, il mito di Re Saul e del giovane Davide.
Il mito che Lawrence in questo caso vorrebbe riprendere è un altro episodio biblico. Sansone, eroe dalla forza sovrumana, magistrato d'Israele durante l'epoca della dominazione filistea che viene ingannato dalla sua sposa Dalila.
Egli è un nazireo, ossia si è consacrato a Dio giurando di non tagliarsi mai i capelli. Dalila è una filistea, che lo ha sposato non per amore, ma perché incaricata dai capi del suo popolo di scoprire il punto debole nella forza dell'eroe.
Con l'inganno lo convince a tagliarsi i capelli, e il risultato è che Sansone perde la sua forza, perché essa era la ricompensa di Dio per il suo sacrificio di non tagliarli mai.
Catturato e accecato dai filistei viene portato al tempio di Dagon, dove i filistei sono riuniti per festeggiare il trionfo e schernirlo. Sansone invoca Dio e gli chiede la forza di vendicarsi. Si appoggia alla colonne portanti del tempio e urlando "Che io muoia con tutti i filistei!" le fa crollare, uccidendo sé stesso ma anche i capi filistei e migliaia di suoi nemici.
Oltre al già nominato film Sansone e Dalila di Cecil B. De Mille, vincitore di due Oscar, il mito è stato rappresentato varie volte dal cinema, sin dai tempi del muto, ma ha ispirato anche la pittura, con tanti dipinti che ripropongono l'episodio e la lirica, con un'opera scritta da Camille Saint-Saëns nel 1875, ancora oggi rappresentata.
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