Joe Lansdale vanta una folta schiera di appassionati, in Italia, che attendono con ansia l'uscita di ogni suo nuovo libro, e sarebbero pronti a divorarsi qualunque cosa scritta da lui, compresa la lista della spesa.
Si saranno certamente precipitati in libreria per procurarsi la sua ultima opera, Londra tra le fiamme, e non ne saranno di sicuro rimasti delusi.
In questo nuovo libro, sequel di fuoco nella polvere, ritroviamo il favoloso personaggio di Ned la foca, dotato di cervello umano e pollici opponibili (grazie ad un certo dottor Momo).
Sopravvissuto al naufragio del Naughty Lass, il sottomarino del capitano Bemo, Ned, che si esprime scrivendo tutti i suoi pensieri - e in effetti il libro è il suo diario – narra in prima persona delle mirabolanti (dis)avventure che ha in compagnia di Mark Twain, Jules Verne (con il suo fedele maggiordomo Passepartout) e H.G. Wells, alle prese con marziani vari, pirati, tra cui l'Olandese volante, un magnifico automa alto 12 metri (più il cappello) che funziona a vapore - per cui è chiamato Steam - e uno scimmione parlante (inglese) alto quasi quanto Steam.
Compaiono incidentalmente anche pterodattili, zombie, razzi e altre amenità catapultate in giro da squarci spazio - temporali.
E l'elenco non finisce qui - in effetti si farebbe prima a dire chi non appare: naturalmente non è un'avventura di Hap e Leonard, e non ci sono nemmeno Elvis, il presidente Kennedy (né bianco né nero) e neppure una mummia (e questo non è bello, ne attendiamo da troppo tempo il ritorno).
Il tutto è condito dal consueto linguaggio scanzonato tipico del buon Joe, e da un tale folle susseguirsi di avvenimenti da far sorgere il dubbio sulla quantità e qualità di sostanze psichedeliche di cui l'autore deve far uso per riuscire ad avere tante e tali idee.
Quello che traspare ad ogni pagina del libro, è che l'autore si è di sicuro follemente divertito a scriverlo - e altrettanto si divertiranno i suoi fan nel leggerlo.
Nonostante non sia uno dei migliori romanzi di "Big Joe", che ci ha abituati a ben altro spessore narrativo, questo "divertissement" assorbe tutta l'attenzione, e non si riesce a staccarsene fino alla fine, che ovviamente è solo l'inizio di nuove avventure di cui attenderemo ansiosi le cronache, sempre scritte dal buon Ned.
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