Se ricordate l'ultima volta che abbiamo parlato di Underworld abbiamo sottolineato come, secondo i produttori, fosse un'idea estremamente originale. Sembra però che non tutti la pensino così. Infatti la scrittrice horror Nancy A. Collins e i produttori dei giochi di ruolo Vampire: The Masquerade e Werewolf: The Apocalypse, diventati poi anche videogiochi, hanno citato in giudizio i produttori del film Underworld, incentrato proprio sui vampiri e i licantropi, per violazione delle leggi sul diritto d'autore. Secondo quanto riportato da Cinescape Online, la White Wolf Publishing (la compagnia produttrice dei giochi citati) e la Collins, autrice della breve storia Love of Monsters hanno citato la Sony Pictures, la Screen Gems e la Lakeshore Entertainmente il 5 settembre presso la corte di giustizia di Atlanta. Sembra infatti che, stando a quello che afferma la White Wolf Publishing, ci siano più di 60 somiglianze tra i suoi due giochi di ruolo e la trama del film. Collins, dal canto suo, sostiene che la premessa del film deve parecchio al suo racconto Love of Monsters e ha dichiarato: "Sembra che stiano vendendo questa storia come un remake di Giulietta e Romeo, ma io credo che in realtà sia l'adattamento, su grande schermo, della mia storia". Per il momento le compagnie sotto accusa non hanno rilasciato alcun commento. Underworld dovrebbe uscire negli Stati Uniti il 19 settembre, ma è indubbio che, indipendentemente dal fatto che sia vero o meno, questa causa porterà sicuramente molta pubblicità sia ai due giochi in questione (che comunque, ad onor del vero, hanno già un loro nutrito pubblico di affezionati) che alla Collins... Difficile invece che il film ci guadagni. Da aggiungere che una storia simile a Underworld è stata anche il soggetto di almeno tre fumetti: una miniserie edita dalla Dark Horse e vista da noi su Dark Horse Lexy Presents; Wetworks, serie pubblicata dalla Image/Wildstorm e uscita in Italia su vecchi albi delle edizioni Star Comics; The Legion of Night della Marvel Comics, edito in Italia dalla Play Press.
I produttori di Underworld citati in giudizio
Polemiche sul film di prossima uscita, che si ispirerebbe troppo ad alcuni giochi di ruolo e a un racconto di Nancy A. Collins.
Risorse in rete
- Il sito ufficiale della White Wolf Publishing www.white-wolf.com
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7 commenti
Aggiungi un commentoMi pare che oltretutto i recensori siano differenti
Trovo che l'intera saga sia in assoluto la peggiore che io abbia mai letto. Turtledove mi era piaciuto nella saga della Legione ed anche, almeno in parte, in quella dell'Invasione e Colonizzazione.
Nella "Guerra dei Regni" l'autore si dilunga in interminabili e noiose ripetizioni che rendono la lettura fastidiosa, considerando anche che l'opera non è affatto originale visto che si limita ad essere una riscrittura, mutatis mutandis, delle vicende della Seconda Guerra Mondiale.
Assolutamente da evitare!
Strider
Ave,
Non è una riscrittura, ma una reinterpretazione. Può non piacere, ma nel panorama fantasy fare una cosa del genere non mi sembra "mancare di originalità".
Divus Imperator Dixit.
Ho letto i primi due volumi ma non riesco a convincermi a procurarmi gli altri due: sono ben scritti, come tutto ciò che viene da Turtledove (uno dei miei autori preferiti) ma, come per Invasione, alla lunga, stancano un pò (e questi sono tomi di tutto rispetto).
Troppe situazioni, troppi personaggi, troppi capitoli slegati tra lori per mantenere un buon ritmo narrativo
Ave,
Fa parte del progetto di rendere una visione più globale possibile di tutto quello che ruota intorno a un conflitto di dimensioni planetarie: emozioni, eventi, cambiamenti...è un respiro narrativo davvero ampio, ma s'impara ad apprezzarne lo sforzo compositivo quando i nodi iniziano a venire al pettine, il che non accade troppo in là.
Divus Imperator Dixit.
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