Anche se carta stampata e pubblicità hanno cominciato a camminare assieme fin dalla prima metà del diciannovesimo secolo, bisognerà aspettare il 1950 perché un’agenzia pubblicitaria si occupasse professionalmente e specificamente di utilizzare i fumettisti (e talvolta le loro creature di carta) per le proprie campagne.
L’agenzia è la Publiart, fondata a Bruxelles nel 1953 da Raymond Leblanc, noto anche per aver poi dato le origini alla Lombard publishing, a Tintin Magazine e, più tardi agli studi Belvision (che proprio la prima serie animata di Tintin portarono sugli schermi). Guy Dessicy, rimasto alla guida di Publiart fino agli anni ’80, ha salvato e raccolto una gran parte delle testimonianze che raccontano l’avvicinarsi di questi due mondi.
La rivista Tintin Magazine iniziò la sua vita editoriale poco dopo la Seconda Guerra mondiale, un'epoca nella quale molti furono gli imprenditori arditi. La rivista accolse con favore le inserzioni pubblicitarie sin dal primo anno della sua esistenza, e Raymond Leblanc, influenzato da una ideologia liberale e trasportato dall'ottimismo del tempo, fondò la Publiart nel 1953. Questa agenzia nacque inizialmente per fornire la pubblicità alla rivista, nonchè promuoverne la vendita per mezzo di campagne spettacolari che richiedevano la partecipazione di sponsor commerciali. A guidare l'agenzia Leblanc chiamò un uomo giovane e dinamico, Guy Dessicy, un ex colorista di Hergé (l'inventore di Tintin) e futuro "agitatore culturale".
Con i giovani come obiettivo, gli inserzionisti fecero la fila per lavorare con l'agenzia, attirati dalla qualità degli artisti disponibili a creare fumetti pubblicitari, che era la specialità della casa editrice. A poco a poco trascurate, verso la fine degli anni '60, le pubblicità a fumetti della Publiart vennero sostituite da manifesti che fecero comunque la fama dell'agenzia, attraverso slogan entrati nella cultura popolare belga, la creazione della mascotte che ebbero il loro momento di gloria, e manifesti teatrali ricordati da una intera generazione.
Evocando i ricordi di un'epoca passata, il CBBD (Centre Belge de la Bande Dessinée, ossia Centro Belga del Fumetto) presenta una raccolta di strisce originali, mai esposte, e il lavoro creativo di un piccolo gruppo di appassionati motivati dal loro amore per l'arte e la comunicazione.
Incoraggiato dal suo insegnante di scuola primaria, il poeta Edmond Vandercammen, Guy Dessicy non ava ancora 12 anni quando frequentava la soffitta poesia di Geo Norge, dove ha incontrato lo scrittore Marcel Dehaye, un amico di Hergé. Da questi fu inserito in un circolo di artisti cristiani a Capelle-aux-Champs, un sobborgo di Bruxelles, dove incontrò diversi personaggi come lo scrittore Jean Libert, il pittore Evany Hergé, del quale divenne amico.
Divenuto assistente di Hergé durante la crescita e lo sviluppo di Tintin Magazin, sarebbe poi diventato il suo colorista ufficiale e, col passare del tempo, colorista per la maggior parte degli artisti della rivista, fino al giorno in cui, nel 1953, quando fu lo stesso creatore di Tintin a suggerire a Raymond Leblanc, l'editore, di metterlo alla guida della nascente agenzia di pubblicità.
Per 35 anni, Guy Dessicy fornì all'agenzia il suo talento, frutto delle sue inclinazioni letterarie e poetiche, ideando parecchi slogan.
Appassionato di restauro del patrimonio architettonico, Guy Dessicy è uno dei padri fondatori del Centro Belga del Fumetto e il principale finanziatore del restauro della Maison Cauchie, una delle più belle costruzioni Art Nouveau di Bruxelles.
L’avventura di Publiart. La pubblicità scopre i fumettisti
22 marzo 2011– 2 ottobre 2012
Brussels, Belgian Comic Strip Center
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