Fairy Tail (coda di fata) è una gilda di maghi. Attenzione però, non si tratta di una gilda come tutte le altre: è di gran lunga la più divertente, e i suoi componenti sono noti per lo scompiglio che creano ogni volta che accettano una nuova missione. Far parte di Fairy Tail è il sogno nel cassetto dell'aspirante maga Lucy Hearthfilia, che si serve degli spiriti stellari. Il suo sogno si avvererà in seguito all'incontro con Natsu, membro di Fairy Tail, e il suo gatto volante Happy. Natsu, che è un Dragon Slayer e utilizza i poteri del fuoco, è impegnato in una ricerca personale: quella del suo maestro Igneel, un drago scomparso misteriosamente alcuni anni prima. Altri membri di spicco della gilda sono la fortissima Elsa Scarlett, che evoca magicamente numerose armature differenti e adatte a ogni situazione, e Gray, l'opposto di Natsu, che manipola il ghiaccio.
Al quartetto di personaggi principali si affiancano di volta in volta altri maghi, di Fairy Tail e non solo. Perché di gilde ne esistono parecchie, e alcune di esse sono oscure. C'è poi il Concilio dei Maghi, controllato dal misterioso Sieglein, in qualche modo legato al passato di Elsa, e dall'affascinante Urrutia, figlia dell'ex maestra di Gray, Ur. Sullo sfondo il mistero della scomparsa di Igneel, che si infittisce quando Natsu scopre che il suo maestro non è stato l'unico drago a scomparire esattamente nello stesso giorno alcuni anni prima...
Fairy Tail, giunto in Giappone al tankobon 26 e al numero 20 in Italia, è il secondo shonen manga di lungo corso di Hiro Mashima, già autore di Rave - The Groove Adventure (35 numeri, edito in Italia da Star Comics) e di altre storie autoconclusive. Le due opere presentano diverse similitudini, sebbene siano ambientate in due mondi differenti: il protagonista di Rave si chiamava Haru, che in giapponese significa "primavera" mentre in Fairy Tail il suo nome è Natsu, che significa "estate". La psicologia e l'aspetto fisico dei due personaggi sono molto simili, così come accade per Lucy e Elie, co-protagonista di Rave. Gray inoltre ricorda molto da vicino il silver claymore Musica, che invece del ghiaccio manipolava l'argento. La mascotte di Rave, il "cane" Plue è presente anche in Fairy Tail, dove "interpreta" uno degli spiriti stellari di Lucy. C'è poi Sieglein che è un esplicito rimando a un personaggio di Rave particolarmente amato dal pubblico, il mago Sieg Hart. In entrambi gli universi i personaggi indossano capi firmati Heart Kreutz, una griffe di tendenza adorata in particolare da Elie e da Elsa Scarlett. Nonostante i vari rimandi, Fairy Tail non manca di originalità nello sviluppo della trama, anzi le citazioni, ove colte, costituiscono uno sprone in più per il lettore a esplorare il mondo complesso costruito da Mashima e studiato in ogni minimo dettaglio.
Il tratto di Mashima ha innegabilmente subito un'evoluzione dagli esordi della carriera del mangaka, acquisendo più sicurezza ed esperienza soprattutto per la resa delle scene di combattimento e delle ambientazioni. Da segnalare l'interesse del tutto personale di Mashima per la moda: il mangaka sembra curare nel dettaglio il look dei suoi personaggi, come dimostra l'attenzione alle griffe e il dichiarato occhio per la moda di Elsa, che si preoccupa di apparire femminile pur indossando sempre armature. In questo senso potremmo dire che Mashima è un ottimo charachter desinger oltre che mangaka. Hiro Mashima è stato più volte criticato in patria perché il suo tratto ricorderebbe quello di Eiichiro Oda, creatore di One Piece, ma a parere del recensore sono più le differenze che le similitudini, e la critica lascia il tempo che trova. Vero punto di forza di Fairy Tail è, più che nella trama o nel disegno, l'abilità di Mashima nel proporre al lettore situazioni divertenti, contraddistinte dal sense of humor vicino al demenziale che l'autore aveva dimostrato di possedere già in Rave, e che colloca i suoi lavori quasi al confine tra il genere shonen (per intenderci quello alla Dragon Ball, Naruto, One Piece) e il manga umoristico.
In Fairy Tail, così come in Rave e in numerosi altri shonen, si assiste a una progressiva crescita della trama, che acquista man mano maggior complessità. I primi numeri costituiscono un'introduzione e la storia ci mette un po' a carburare e a entrare nel vivo. Nonostante questo, però, Fairy Tail, pur risultando una lettura piacevole e divertente, continua a lasciare un senso di incompiutezza, come se Mashima avesse delineato le sorti dei maghi Fairy Tail solo fino a un certo punto. Il mangaka aveva promesso che nel corso della storia sarebbero venuti alla luce gli scheletri nell'armadio di ogni personaggio, e la promessa non è stata disattesa, solo che in molti casi la risoluzione è stata quasi immediata: ogni filo narrativo aperto veniva richiuso quasi subito, con il risultato che la storia respirava solo fino a un certo punto. Certo, è difficile giudicare un manga la cui pubblicazione è ancora in corso, ma sulla base di quanto abbiamo potuto leggere qui in Italia fino a questo momento l'impressione che resta è "divertente, ma si poteva fare di meglio".
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