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Tutti credono in qualcosa
C’è solo una chiesa a Nightside. Si chiama chiesa di San Giuda. Io ci vado solo per lavoro. Non è affatto vicina alla Strada degli dèi, con i suoi numerosi e svariati luoghi di culto.
È nascosta in un angolino tranquillo, buio e oscuro, ben distante dalle consuete luci sgargianti e pacchiane di Nightside. Non ha insegne, e non gliene importa che tu ci passi abitualmente davanti. È semplicemente là, per i momenti di bisogno.
Dedicata al santo patrono delle cause perse, Giuda Taddeo, quella chiesa è un posto antichissimo; un freddo edificio in pietra forse ancor più antico del cristianesimo stesso.
I nudi muri di pietra sono grigi e anonimi, per nulla segnati dal tempo o da decorazioni, con solo una serie di feritoie che fungono da finestre. L’altare è una grande lastra di pietra, coperta da un drappo di sciamito bianco, rivolto verso due file di squadrate panche di legno. Sulla parete dietro all’altare è appesa un’unica croce d’argento; e questo è quanto. A San Giuda non si trovano comodità, fronzoli e decorazioni religiose.
Non c’è un prete né un custode, e neppure le funzioni.
San Giuda, in parole povere, è l’ultima possibilità di salvezza, di asilo o di un estremo e disperato contatto con il proprio dio, che si possa avere a Nightside. Se arrivi in questa chiesa in cerca di un aiuto spirituale, potresti ritrovarti con molto più di quanto ti aspettavi.
A San Giuda le preghiere vengono ascoltate; e a volte pure esaudite.
Di tanto in tanto, uso questa chiesa come luogo di appuntamento.
È così difficile trovare un terreno neutrale a Nightside.
Lo faccio solo di tanto in tanto, però. Tutti sono invitati a entrare a San Giuda, ma non tutti riescono a uscirne. La chiesa vuole proteggersi e tutelarsi, e nessuno desidera sapere in che modo. Questa volta, però, avevo una ragione specifica per venire qui. Confidavo che la natura del luogo mi proteggesse dal terribile essere che stava per arrivare. Dall’orrenda creatura che con molta riluttanza avevo accettato d’incontrare.
Mi sedetti rigidamente sulla dura panca di legno della prima fila, avvolto nel mio impermeabile bianco, per proteggermi dal freddo pungente che pervadeva costantemente quel posto. Mi guardai attorno, cercando di non farmi prendere dal nervosismo. Non c’era niente da osservare e niente da fare, e non avevo intenzione di perdere il mio tempo a pregare.
Fin dall’infanzia, da quando i miei nemici avevano provato per la prima volta a uccidermi, avevo imparato a mie spese che posso contare solo su me stesso. Ero irrequieto, ma cercavo di resistere alla tentazione di alzarmi e mettermi a camminare avanti e indietro. Là fuori, da qualche parte, una forza distruttiva si stava dirigendo verso di me, e l’unica cosa
che potevo fare era restare saldamente seduto e attendere il suo arrivo. Lasciai scivolare una mano verso la scatola da scarpe sulla seduta dietro alla mia, tanto per accertarmi che
ci fosse ancora. Il suo contenuto avrebbe forse potuto salvarmi da ciò che era in arrivo, o forse no. La vita è così; specialmente a Nightside. E specialmente quando sei il famoso – o
il malfamato – John Taylor, che si vanta di trovare qualsiasi cosa. Anche quando ciò lo fa impelagare in situazioni come questa.
La decina di candele che avevo portato, acceso e posto in giro per la chiesa non riuscivano a dissipare la generale oscurità del luogo. L’aria era immobile, fredda e umida, e le ombre erano fin troppo numerose. Seduto là, nel silenzio, ad ascoltare la polvere che cadeva, percepivo l’antichità del luogo, sentivo su di me il peso di un’infinità di secoli. Pareva che San Giuda fosse uno degli edifici più antichi sopravvissuti a Nightside. Era ancor più vecchio della Strada degli dèi o della Torre del Tempo, e perfino più vecchio di TipiStrambi, il bar più antico del mondo. Era così vecchio, e da così tanto tempo un luogo di culto, che taluni lasciano intendere che originariamente non fosse neppure una chiesa. Piuttosto, un luogo dove potevi parlare con il tuo dio, e a volte ottenere risposta.
Se poi quella risposta non ti piaceva, ovviamente, erano problemi tuoi.
In fin dei conti, non c’è molta differenza tra un cespuglio in fiamme e un eretico in fiamme. Io cerco di non dare fastidio a Dio, e spero che anche Lui mi ricambi la cortesia.
Non so perché non ci siano altre chiese a Nightside. Non è che le persone che vengono qui non siano religiose; la ragione più probabile è che a Nightside si va a fare cose che Dio non approverebbe. Qui le anime non vengono perse; vengono vendute, barattate o semplicemente gettate via. Nella Strada degli dèi si trovano presenze e avatar, e perfino Poteri e Domìni; e con loro puoi mercanteggiare qualsiasi cosa Dio non desideri farti avere.
Nell’arco dei secoli, c’è chi ha tentato di distruggere San Giuda. Mentre loro non ci sono più, la chiesa esiste ancora. E tuttavia, quella notte le cose sarebbero potute cambiare, se mi ero sbagliato sul contenuto della scatola da scarpe.
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