“Lo sconvolgimento della mente aveva colpito al cuore,” scriveva Jordan in queste prime righe,
“senza toccare le cose marginali.”
Gli affetti, le persone care, un mondo stremato dalla lunga guerra ma che si credeva ormai al sicuro dalle atrocità subite nell’ultimo periodo. La terra stessa, con le sue montagne e i suoi oceani, le città e la loro civiltà, tutti insieme erano stati sconvolti dall’improvvisa e imprevedibile follia di persone i cui poteri, per certi versi, erano simili a quelli di un dio.
Finché gli Aes Sedai di sesso maschile non erano morti tutti, a causa delle loro stesse azioni o dell’intervento di donne in grado di attingere a Saidar, la metà della Vera Fonte risparmiata dalla contaminazione e quindi ancora utilizzabile.
La Terza Era inizia quindi da una duplice catastrofe.
Prima la Guerra dell’Ombra, combattuta per dieci anni contro il Tenebroso e i suoi eserciti, e poi la Frattura del Mondo, caratterizzata da enormi sconvolgimenti fisici provocati dall’Unico Potere, come lo spostamento dei mari o l’innalzamento di catene montuose in territori precedentemente pianeggianti. Si ritiene, ma mancano elementi per stabilirlo con certezza, che il Tempo della Follia sia durato circa un secolo.
Il fattore scatenante di tutto questo, l’azione che ha donato al Tenebroso la possibilità d’imperversare nel Mondo, non viene rivelato che dopo parecchie centinaia di pagine. Siamo nel ventiseiesimo capitolo di L’ascesa dell’ombra, quarto romanzo della saga, e Rand sta procedendo in avanti nel suo cammino di conoscenza, e indietro fino al cuore stesso della storia.
“Il Tenebroso e tutti i Reietti sono imprigionati a Shayol Ghul” aveva affermato all’inizio del primo volume, “imprigionati dal Creatore nel momento della Creazione, fino alla fine del tempo.”
Ciò che vede nel Rhuidean sono i suoi antenati, e gli eventi che li hanno portati a diventare quel che sono. Gli Aiel e i Tuatha’an, l’enunciazione di una profezia e la nascita di un nome, il dono dell’acqua e il peso di un patto. Fino al giorno che aveva cambiato tutto.
La contaminazione di Saidin ha segnato tremila anni di storia di Randland. Grazie a quel singolo momento in cui il Tenebroso ha colpito, gli uomini capaci di incanalare sono diventate le figure più temute del mondo e le donne, le uniche capaci di contrastarli, hanno guadagnato un potere immenso. La contrapposizione fra uomini e donne quindi è molto forte, e a volte Rand se ne chiede la ragione.
In una realtà nella quale la conoscenza è potere, e i personaggi sono disposti a sacrificare il loro orgoglio e a impegnare il loro tempo e le loro capacità, o a correre rischi enormi pur di imparare, è sorprendentemente poco ciò che si sa della Guerra dell’Ombra. Informazioni frammentarie, visioni, ricordi, supposizioni, ma nessuna conoscenza reale, quando la conoscenza è l’unica cosa che potrebbe aiutare i protagonisti nel loro difficile cammino. Ci sono personaggi uccisi nel momento in cui compiono una scoperta importante e altri che cercano di raccoglierne l’eredità, figure che agiscono in base a informazioni incomplete o del tutto errate, o anche di semplici supposizioni, come è il caso di Mierin nell’Epoca Leggendaria. E Rand cerca d’interrogare Lews Therin pur sapendo che non può fidarsi delle risposte di un folle che forse nemmeno esiste. Una delle cose che lo tormenta, e che percepisce come terribilmente importante, è la differenza di destino fra uomini e donne. Come si è creata la frattura fra loro? La risposta, che potrebbe costituire una differenza enorme nel conflitto che sta per arrivare, si trova in The Strike at Shayol Ghul.
Parecchi anni fa Robert Jordan ha rivelato che questo era anche l’interrogativo postogli più frequentemente dai lettori: “Come mai, dato che tutti i più grandi eventi dell’Epoca Leggendaria sono stati realizzati da uomini e donne che insieme si servivano dell’Unico Potere, l’attacco finale contro Shayol Ghul fu effettuato solamente dagli uomini?” Contrariamente alle sue abitudini, e sorprendendo il suo editore che afferma che, per lui, scrivere una storia breve significa mettere su carta non meno di 50.000 parole, Robert ha raccontato gli eventi di quell’epoca remota in un breve testo inedito in Italia. Il racconto descrive rapidamente lo svolgersi della Guerra dell’Ombra e la sua drammatica conclusione. Il copyright appartiene agli eredi di Jordan, perciò non è possibile inserirne una traduzione in quest’articolo. Per chi conosce l’inglese, però, è possibile trovarlo al seguente indirizzo: http://www.dragonmount.com/Books/Strike_at_Shayol_Ghul. Per tutti i non anglofoni eccone invece un riassunto, con l’avvertenza che il brano che segue costituisce un enorme spoiler relativo alla fine dell’Epoca Leggendaria.
3 commenti
Aggiungi un commentoArticolo approfondito sulla storia del mondo della Ruota del Tempo. E non è che un frammento del tutto
Che sia solo un frammento sono ben consapevole. Ho iniziato a scrivere quest'articolo per ben due volte nel corso degli anni e poi, per svariati motivi, non l'ho mai terminato. Fino a ora, quando ho deciso che eventuali altri temi sarebbero stato oggetto di altri articoli, altrimenti rischiavo di non pubblicare nemmeno questo.
Già, il mondo creato da Jordan è molto ampio . Visto il numero di articoli che hai dedicato a questa saga, potresti scrivere un saggio su di essa
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