The Strike at Shayol Ghul

Rand sulla copertina dell'ebook statunitense di Il cuore dell'inverno.
Rand sulla copertina dell'ebook statunitense di Il cuore dell'inverno.

Il testo è strutturato sotto forma di saggio. Jordan immagina che una storica di nome Jorille Mondevin presenti ai suoi lettori il frammento di un libro redatto subito prima della Frattura del Mondo e ritrovato da poco a Chachin. La Mondevin esordisce deplorando la scarsità di informazioni certe sul periodo Ante Frattura dovute da una serie di fattori quali la Guerra Trolloc e quella dei Cento Anni, eventi durante i quali erano andati in fumo la quasi totalità delle città, delle nazioni e, cosa che ai suoi occhi è di gran lunga la peggiore, della conoscenza. Subito dopo evidenzia come anche una conoscenza frammentaria, come quella consentita da questo testo, sia meglio di niente, e descrive le condizioni le condizioni del fortuito ritrovamento. Pagine ingiallite e macchiate dal tempo che si sbriciolano al minimo tocco, un inchiostro tanto scolorito da risultare spesso illeggibile, difficoltà nella traduzione ed errori dei copisti sono solo alcuni dei problemi presentati dall’antico manoscritto. Una difficoltà accentuata dall’utilizzo di un calendario sconosciuto agli studiosi della sua epoca che rende incomprensibili tutte le date. E ugualmente incomprensibili risultano molti avvenimenti, giacché parte dei luoghi citati sono stati distrutti da fuochi malefici o sono spariti sul fondo del mare.

Pur con tutti i loro limiti, però, sono proprio queste pagine a fornire la maggior quantità di notizie mai scoperte sullo svolgimento della Guerra dell’Ombra, che costituiscono anche l’unica relazione nota sul il sigillo del Foro del Tenebroso da parte di Lews Therin Telamon e dei suoi Cento Compagni.

Esaurita la sua introduzione, la storica ci ricorda che un rapido declino dell’ordine sociale e un’enorme diffusione di malattie fino a quel momento ritenute rare avevano preceduto lo scoppio vero e proprio della Guerra. In una prima fase, durata circa tre anni, il Tenebroso si era accontentato di rafforzare il suo dominio in modo indiretto attraverso Myrddraal e Trolloc. L’estendersi dell’Ombra, però, era stato efficacemente contrastato da Lews Therin Telamon, il Drago delle profezie. In quattro anni circa egli era riuscito a riconquistare tutto il terreno che inizialmente era andato perduto e a portare la guerra in una situazione di stallo. Il nuovo equilibrio, purtroppo, non era durato a lungo. Una nuova crescita dell’Ombra, pronta ad affamare o uccidere la popolazione pur di estendere il suo dominio, aveva drammaticamente evidenziato come per le forze della Luce fosse impossibile sostenere una guerra prolungata.

A questo punto Lews Therin aveva proposto un piano ardito quanto rischioso. Egli intendeva collocare sette punti focali, realizzati con il cuendillar, a Shayol Ghul, là dove un’increspatura nel Disegno rendeva individuabile il Foro. Per collocare i sigilli che avrebbero imprigionato il Tenebroso fuori dal mondo, il Drago stimava che servisse un cerchio costituito da sette Aes Sedai donne e da sei uomini, con un esercito di ventimila soldati che avrebbe provveduto alla loro sicurezza, in modo da consentirgli di completare la missione.

Le principali obiezioni a questo piano erano due. La prima evidenziava che, considerando l’enorme influenza del Tenebroso sui territori circostanti Shayol Ghul, qualsiasi tentativo d’incanalare l’Unico Potere sarebbe stato immediatamente scoperto, e gli autori del tentativo distrutti. Lo stesso Lews Therin, che intendeva guidare personalmente la missione, era convinto che i superstiti sarebbero stati ben pochi.

Ancora peggiore era il rischio di un’imprecisa collocazione dei sigilli. Molti esperti ritenevano che se questo fosse avvenuto il Foro, invece di essere sigillato, sarebbe stato spalancato completamente, provocando così l’improvvisa liberazione del Tenebroso. In alternativa era stato proposto di utilizzare due enormi sa’angreal, attivabili uno da saidin e l’altro da saidar. Vista la loro potenza, per attivarli sarebbe stato necessario utilizzare degli appositi ter’angreal, simili a versioni in miniatura dei sa’angreal stessi. Con questi sarebbe stata eretta una barriera intorno a Shayol Ghul, in attesa di trovare un metodo sicuro per sconfiggere l’Ombra.

Nemmeno questo piano, però, era immune da rischi. Qualcuno riteneva che i sa’angreal fossero tanto potenti che l’utilizzo anche di uno solo fra i due avrebbe comportato la distruzione del mondo. Inoltre la quantità di Unico Potere necessaria era enorme, e si dubitava che fosse possibile incanalarlo in sicurezza.

Di fronte a questi piani la sala del Consiglio si era divisa in due fazioni, una favorevole a Lews Therin, l’altra, che preferiva l’utilizzo dei sa’angreal, guidata da una donna chiamata Latra Posae Decume. Ella riuscì a convincere ogni Aes Sedai donna di una certa forza a sottoscrivere il “Patto del Fato”, con il quale rifiutava di prender parte al piano ideato da Lews Therin. Poiché per piazzare con precisione i sigilli serviva un circolo, e gli uomini potevano solo farne parte ma non crearne uno, questo patto rendeva inattuabile il piano del Drago.