E se nella testa di tuo fratello si nascondesse un mondo fantastico? E se a insidiare la sua mente, sconvolta dalla malattia che chiamiamo "autismo", fossero i cattivi delle fiabe, i nazgul, i draghi volanti e persino King Kong?
Ofelia ha dodici anni e un fratello gemello autistico di nome Orfeo. Il ragazzino non ha mai pronunciato una parola in vita sua, nè mostrato segni di affetto per i familiari o anche solo di accorgersi della realtà che lo circonda. Ofelia cerca di fare il possibile per coinvolgerlo nelle sue attività quotidiane e per tenere insieme una famiglia che si va disgregando sotto i suoi occhi. Scoprirà di poter fare ben più di quanto avesse pensato dopo aver toccato una magica civetta scolpita: grazie a Rebecca, questo il nome della civetta, Ofelia riuscirà a entrare nella mente e nel mondo di Orfeo.
Il mondo di Orfeo, di Elena Mariani, è un romanzo dalla doppia vocazione: narra una storia per ragazzi che però nasconde riferimenti e citazioni che solo un lettore smaliziato potrebbe cogliere. Se da una parte gli abitanti del mondo di Orfeo - tra cui ricordiamo Robin di Locksley e Lady Marion, Enghivuc, Urgula, Atreiu e Artax della Storia infinita, Merry, Pipino e Legolas direttamente dal Signore degli Anelli e i Cavalieri della Tavola Rotonda delle leggende arturiane - possono avvicinare un dodicenne alla letteratura fantastica, dall'altra vengono riconosciuti come citazioni da un lettore adulto. E chi ha letto il romanzo con molta attenzione avrà di certo notato la citazione a Jostein Gaarder nascosta nei nomi dei genitori di Ofelia e Orfeo, Jostein e Sofia (dal best seller di Gaarder Il mondo di Sofia).
Oltre ad amalgamare bene livelli di lettura diversi, Elena Mariani riesce a costruire un romanzo in cui realtà e fantasia sono in equilibrio come due piatti di una bilancia: la fantasia è un rifugio, ma è inutile se non aiuta ad affrontare i problemi della vita reale. E spesso la fantasia è crudele e pericolosa quanto e forse più della realtà da cui trae alimento. Se Ofelia viene ferita nel mondo di Orfeo si ammala nella vita reale. Se qualcosa turba Orfeo nella realtà quotidiana gli incubi rinsalderanno la presa nella sua mente. Le vicissitudini dei due fratelli risultano particolarmente sentite e genuine nell'analisi delle dinamiche della famiglia Andersen, Ofelia e Orfeo, i genitori e il fratello maggiore Leonardo, descritte molto realisticamente. Ogni membro della famiglia ha una sua fisionomia ben definita: Leonardo si trincera dietro l'arroganza e l'apparente disprezzo per Orfeo, Jostein sente il bisogno di fuggire all'estero "approfittando" del suo lavoro di concertista e Sofia fa il possibile per sostenere il peso della malattia di suo figlio senza lasciarsi prendere dalla disperazione. Tra loro la generosa Ofelia, che cerca di dare il meglio di sè con ognuno di loro, e il solitario Orfeo, sempre chiuso (prigioniero?) nel suo mondo.
Tra citazioni alla letteratura fantastica e problematiche reali, Elena Mariani riesce a gestire alla perfezione un mondo complesso come quello di Orfeo in cui i buoni sentimenti non sono mai dati per scontati e ogni gesto d'affetto diviene una conquista. I personaggi ben definiti e lo stile fluido completano il quadro in un romanzo apprezzabile da bambini e adulti.
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