Immagini di Anna

di Nancy Kress

La mattina stava diventando un disastro. La prima cliente voleva pagare con un assegno, mentre io avevo imparato a non accettarne. Non aveva contanti, né carta di credito, né un documento d'identità. Il secondo cliente aveva i contanti, ma si rivelò essere una tredicenne che voleva una foto “molto sexy” per il suo ragazzo. Niente da fare: sessione cancellata. La terza cliente era in ritardo.

- Siamo in ritardo con la bolletta della luce. -  disse Carol. Aveva rimesso in ordine il suo tavolo con i cosmetici, le extension per i capelli e gli orecchini, anche se non avevano affatto bisogno di essere rimessi in ordine. Carol si annoiava facilmente. Io andavo in panico facilmente. Non era una buona combinazione d'affari, e Glamorous You stava in piedi a malapena. A Boston anche l'affitto di un piccolo terzo piano senza ascensore è costoso.

Carol scorreva oziosamente la fila di abiti, negligé e leggerissime sciarpe appese per le clienti che non portavano le loro cose. Glamorous you non fa cose esagerate: niente foto di nudo, in reggiseno-e-mutandine, o con allusioni alla masturbazione. I costumi sono divertenti ma mai volgari, i negligé non sono trasparenti. io sono bravo con le luci, e Carol è una maga con trucco e acconciatura. Facciamo in modo che le nostre clienti sembrino più desiderabili che nella vita reale, ma sempre nei limiti della decenza. Ecco perché eravamo in ritardo con la bolletta della luce.

- Mi ripeti come si chiama la prossima cliente? - chiesi di nuovo.

Carol consultò la sua agenda con le prenotazioni, che era piena di spazi vuoti. - Anna Qualchecosa, ecco che arriva -. La porta si aprì.

-Salve - disse la cliente - scusate il ritardo.

Ero perplesso. Abbiamo parecchie clienti non molto giovani, ma di solito non così vecchie. Forse sui cinquanta, cinquantacinque anni, aveva una pettinatura alla paggetto alquanto più scura delle sopracciglia grigie, una decina di chili di troppo e il collo cascante. Ma non era quello il punto. Semplicemente non era il tipo di Glamorous You. Pantaloni marroni, una camicia bianca a sacco, un blazer di tweed marrone, il tutto con rossetto rosa come la gomma da masticare e piccoli orecchini di perle. Sembrava il genere di persona che dirige un comitato per la concessione di un prestito o una borsa di studio.

- Anna O'Connor - disse, allungando la mano. - Lei è Ben Preston?

- Si, piacere di conoscerla. La mia assistente, Carol.

- Salve, Carol.

Aveva un sorriso grazioso. Guardandola da vicino, potevo vedere i lineamenti regolari sotto le rughe, la bella forma degli zigomi, i bei denti. Questa donna era stata attraente, nel modo tranquillo della ragazza della porta accanto. Non si rendeva conto di quanto tempo era passato?

Se ne rendeva conto. “Lasciatemi dire che cosa sto cercando, qui, Ben. Non sono né giovane né carina, e non voglio fingere di esserlo. Voglio solo avere l'aspetto migliore che può avere una a cinquantasette anni, senza sembrare un manzo travestito da vitello. O rompere l'obiettivo della tua macchina fotografica.” Rise, con leggerezza e autoironia, senza sforzo. Mi piaceva.

- Penso che ce la possiamo fare, Anna. Posso chiamarti Anna?

- Certo.

- Noi offriamo tre ambientazioni: un letto, una poltrona, oppure una macchina del vento con uno sfondo tipo esterno. Che cosa preferisci?

- La poltrona, grazie.

Questo non mi sorprese. Mentre preparavo la scena, Carol la preparò e scelsero assieme un abito. Quando emersero dal camerino, fui piacevolmente sorpreso. Carol le aveva scurito le ciglia, truccato le palpebre, cambiato il rossetto rosa da bambola con uno di un ricco rosso-bruno. I capelli avevano perso l'aspetto da elmetto, e avevano acquisito volume e movimento. Anna non aveva scelto la lunga gonna vittoriana che pensavo, ma una lunga veste verde smeraldo che sfiorava vita e fianchi ma metteva in risalto il suo ancora notevole decolleté.

Aveva un aspetto fantastico. Non quello di una modella, naturalmente, né quello di una ragazza giovane, ma comunque femminile ed attraente.

- Hai un aspetto fantastico - dissi, felice di essere sincero, una volta tanto.

- Credo che sia soprattutto merito di Carol - disse Anna, con la stessa leggerezza e autoironia. Sembrava a suo agio nella sua pelle invecchiata. Non portava anelli alle dita, e io mi chiesi per chi potesse essere quella foto.

- Bene, allora se ti vuoi sedere sulla poltrona, o restare in piedi lì accanto, come ti senti più a tuo agio... vai!

Aveva un talento naturale. tutte le sue pose erano sexy senza essere parodie, e il suo rifiuto di prendersi sul serio traspariva nel linguaggio del suo corpo. Il risultato era sensuale e divertente. Mentre la fotografavo da diverse angolazioni, mi stavo divertendo molto di più di quando fotografavo donne più giovani e attraenti. Noi scherzavamo e ridevamo. Dopo aver finito, e dopo che Anna si era cambiata e aveva rimesso i suoi abiti – senza però togliere il trucco che le aveva messo Carol – trasgredii una delle mie regole e le chiesi...