Pseudo scrittore e tanti pseudo biblia in questo romanzo russo ai confini del fantastico. Lo scrittore dimenticato Dimitrj Gromov è autore di libri il cui potere non è solo quello, a noi noto, di suggestionare e di affascinare i lettori. C'è di più. I libri di Gromov, all'apparenza novelle scritte con enfasi e sentimentalismo, con una prosa lirica e altisonante, sono capaci di scatenare nei lettori dei poteri che possono renderli più che umani. Memoria, sopportazione del dolore, forza fisica possono ampliarsi oltre ogni limite.
Intorno a questi volumi si aggregano quindi gruppi di lettori, che imparano a conoscere i volumi con titoli diversi da quelli in precedenza noti. Titoli che chiariscono le potenzialità dei volumi, come il Libro della Forza, il Libro della Potenza, il Libro della Sopportazione e, libro dei libri, il Libro del Significato.
I gruppi, però non vivono in pace e in armonia, bensì fanno in realtà parte di un mondo parallelo, nel quale le biblioteche e le sale di lettura che possiedono gli ambiti volumi sono nascoste dietro facciate di associazioni di comodo.
E non mancano gli scontri tra i vari gruppi, vere e proprie sette, ognuna dotata del suo codice e linguaggio iniziatico. Non manca una sorta di regolamento comune di questi scontri, che disciplina luoghi e armi da usare.
In questo mondo parallelo precipita a un certo punto il giovane Aleksej, quando dalla natia Ucraina arriva a Mosca, in seguito alla morte dello zio dal quale eredita la biblioteca di cui era titolare.
Aleksej si ritroverà coinvolto suo malgrado in questi giochi mortali, costretto a prendere decisioni estreme per sopravvivere.
Non c'è solo il racconto di questo mondo secondario però nel romanzo.
L'immaginario scrittore Gromov è vissuto in piena era sovietica, epoca nella quale giovane protagonista è nato, per poi trovarsi, nel bel mezzo della sua formazione, in piena Perestrojka, mentre la vicenda in cui si trova ora coinvolto è ambientata in quel mondo di transizione che in un certo senso è ancora oggi l'ex Unione Sovietica.
Aleksej ha vissuto, nella pur breve prima parte di vita, tutto il senso di spiazzamento di chi è nato con alcune certezze, e nel corso della sua vita le ha viste crollare. L'esperienza che vivrà nel suo nuovo mondo non gli è quindi estranea. Dovrà quindi disimparare quanto appreso nella sua vita precedente e imparare cose nuove, creandosi nuovi punti di riferimento, imparando a vivere senza certezze.
Dopo queste premesse ci potrebbe aspettare una lettura impegnativa. Invece l'agile prosa del romanzo ci porta senza fatica a scoprire il perché di tante lotte senza quartiere e il come e se il giovane Aleksej reggerà il peso dell'eredità dello Zio. Tante domande troveranno risposte in una lettura appassionante che non vorreste che finisse, nonostante l'insano impulso di girare ogni pagina per sapere cosa succederà nella successiva.
E' una esperienza di lettura totalizzante e immersiva. Un volume coinvolgente e appassionante. Un atto di amore verso il potere dei libri e della lettura.
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