Stasera a Salionze, comune a metà strada fra Peschiera del Garda e Valeggio sul Mincio, si ripeterà lo storico incontro avvenuto nel 452 d.C. fra il temibile Attila e papa Leone I. Le antiche testimonianze vogliono infatti che proprio qui il re degli Unni, sceso dal nord per conquistare l'Italia, abbia arrestato il proprio cammino, dopo una chiacchierata con il papa. Cosa si siano mai detti veramente i due potenti secoli fa, è destinato a rimanere un mistero. Si dice che il re unno volle come riscatto Onoria, sorella dell'imperatore. Tant'è: Attila non avrebbe più avuto voglia di conquistare la penisola e sarebbe tornato in Pannonia. Là, morì pochi anni dopo. Lo studioso Vandelli da anni è alla ricerca delle tracce lasciate dagli Unni. Per saperne di più, secondo lui, occorrerebbe effettuare degli scavi intorno al rudere di una chiesetta, che potrebbe contenere un affresco di san Leone.
Durante la rappresentazione in costume, gli Unni si accamperanno nei pressi di una croce di pietra che fu anticamente posta ricordando il loro arrivo. Dopo l'incontro con il papa, il re unno spezzerà una freccia in segno di rinuncia a conquistare Roma.
Attila - Re degli Unni dal 434 al 453, nel 441 invase l'Impero romano d'Oriente e conquistò terre presso il Danubio. In Gallia fu fermato dal generale romano Ezio, ai Campi Catalaunici. Cattivo come un serpente, nel 452 arrivò allora in Italia attraverso le alpi Giulie e la sua furia si abbatté su Aquileia, Oderzo, Altino e Padova, poi entrò a Verona, Brescia, Bergamo, Milano. Solo Treviso fu risparmiata, grazie all'intervento del vescovo Elviando. Ritiratosi verso il Mincio, Attila incontrò il papa ambasciatore Leone I.
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