Superman ha affrontato molte volte Brainiac, uno dei suoi più letali avversari. Eppure stavolta sembra esserci qualcosa di diverso. Brainiac è tornato, più spaventoso che mai. Alieno. Robotico. Diabolica creatura tecnologica, collezionista di mondi cui carpisce le conoscenze per evolversi a livelli sempre superiori di esistenza. Ma chi è veramente Brainiac? E che ruolo ha giocato nella distruzione del pianeta Krypton?
Geoff Johns, attuale talentuoso architetto del cosmo DC, dopo aver ridefinito Superman e il cast dei suoi comprimari, prende in mano uno dei villain più antichi e carismatici della mitologia sorta intorno all'Uomo di Acciaio, e lo reinventa con la consueta intelligenza, riuscendo a modernizzarne la figura in un modo imprevedibile.
Brainiac, essere alieno che miniaturizza intere civiltà per conservarle come reliquie in bottiglia, ha subito nel corso dei decenni numerosi restyling sia formali che concettuali. Nato per essere un alieno coluano geniale e spietato, Brainiac è ricordato sopratutto nella sua successiva versione di androide superevoluto, scienziato sintetico animato da un'umanissima sete di potere. La lettura pre-Crisis ci mostrava un Brainiac ancor più palesemente tecnologico, un computer umano interfacciato con la propria astronave e descritto come una vera e propria intelligenza artificiale. Ulteriori versioni del personaggio lo presentarono, invece, come un'incorporea essenza aliena in grado di possedere corpi ospiti come funzionali droni di carne. Un villain longevo e popolare, quindi, appesantito però da un eccessivo numero di riscritture che avevano finito col generare una certa confusione circa l'identità e le motivazioni del personaggio.
«Superman... non capisco perché ti chiamino così,» afferma Brainiac. «Non sei esattamente un Uomo. E non c'è niente di superiore in te.»
Brainiac dice la verità. Superman è ormai un terrestre, forgiato dall'educazione ricevuta dagli umili e altruisti coniugi Kent, e la sua superiorità consiste nell'essere il simbolo di quanto di migliore può evolversi in un essere umano buono e gentile. Questo è il mito di Superman, o almeno così ci appare oggi. E Brainiac, nella nuova lettura proposta da Geoff Johns è senz'altro il male assoluto, un vuoto oscuro dove accanto al potere e alla conoscenza non c'è posto per sentimenti come la comprensione o la pietà. Una superiorità autoreferenziale, gelida e indipendente che a differenza di molti avversari del passato riesce a fare davvero paura.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID