Arriva da Greta Bertani, edito da Il Cerchio Iniziativa Editoriale, il saggio Le radici profonde. Tolkien e le Sacre Scritture.
La quarta di copertina
Dopo il grandioso successo della trilogia filmica di Peter Jackson, Il Signore degli Anelli di John Reuel Ronald Tolkien è diventato uno dei libri più tradotti, letti e venduti al mondo, innescando un fenomeno di costume mondiale che ha coinvolto sia giovani che adulti. Giochi di ruolo, miniature, giochi da tavolo, a parte le decine di imitazioni letterarie, fanno del mondo di Tolkien un “caso letterario” unico. Questo saggio illumina le radici religiose cristiane e cattoliche di questo Autore, noto per la sua produzione fantastica. Una fantasia, quella di Tolkien, che nasce e si abbevera alle fonti della Sapienza Biblica, sia frutto di un appassionato studio personale, che attraverso la mediazione degli autori del Medioevo anglosassone che rappresentarono sempre la grande passione e la principale missione universitaria di Tolkien. In tutta semplicità, questo saggio ci spiega perché Il Signore degli Anelli ha avuto così tanto successo.
La prefazione di Andrea Monda
Le radici profonde (non gelano mai) di Greta Bertani
La prefazione al saggio di Greta Bertani: Le radici profonde. - Tolkien e le Sacre Scritture.
LeggiL'autrice
Greta Bertani (Reggio Emilia 1970) vive e lavora a Sassuolo. Seguendo la sua passione per le lingue e letterature straniere ne intraprende lo studio e si laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne Europee con una tesi proprio su Tolkien. Attualmente gestisce uno studio di traduzioni; collabora con l'associazione Eldalie per la revisione delle traduzioni del sito Ardalambion, interamente dedicato ai linguaggi creati da Tolkien. E' il suo primo libro.
Greta Bertani, Le radici profonde. Tolkien e le Sacre Scritture
Il Cerchio - Pag. 166 - 16,00 €
ISBN: 9788884742650
26 commenti
Aggiungi un commentoScusa! Ho capito male!
Mah, non so: direi che proprio non si pone il problema. Dio è Bene, nell'impostazione cristiana e direi che, per i cristiani, questo sia molto legato al platonismo. Il male è la lontananza dal Bene...
Il problema delle religioni monoteiste, piuttosto, è giustificare l'esistenza del male nel mondo pur partendo dal presupposto che Dio sia buono.
Qui proprio non sono d'accordo e posso solo riprendere quello che ha scritto prima MT: sono i farisei che si fanno problemi per qualche regola della dottrina, il vero cristiano dovrebbe rispondere alla sua etica, alla sua morale, cioè alle sue intenzioni.
Dio non è dominatore assoluto, è assolutamente altro rispetto a questa realtà. Potremmo dire che è perfetto, ma in realtà è oltre la perfezione.
Per i pagani, non c'è nemmeno la possibilità del libero arbitrio. Peraltro, la religiosità pagana di prima età imperiali mostra gravi segni interni di deterioramento (Dodds - mi sembra sia lui - parla di epoca di angoscia). Per avere un'idea di quali strane cose può far fare la religione, anche pagana, si può vedere che cosa ha combinato in sogno Asclepio al povero Elio Aristide.
Quanto al sacrificio di Isacco, il testo, come molte altre volte, non andrebbe letto alla lettera. (ma qui siamo tornati in campo ebraico)
Dio nel Nuovo Testamento è il benevolo creatore del Tutto. è nell'Antico Testamento che non lo è sempre (tant'è che gli gnostici pensavano a due dei diversi). L'antico Testamento è testo presente in tutte e tre le grandi religioni. Per il resto, mi spiace ma non ne so nulla.
Ecco, il malvagio è malvagio perché è invidioso (dell'uomo). Visto che è stato citato il Corano, lì questo è proprio evidente. Ma, ripeto, la genesi del male per una religione monoteista è fenomeno complesso.
I Valar sono rappresentati più come dei nordici che come angeli, è vero, ma non nel testo che apre il Silmarillion, quello sul canto degli Ainur. Iluvatar non è paragonabile agli altri dei, Manwe è Zeus o Odino. Iluvatar è totalmente altro rispetto a questa realtà, cui ha dato vita per mezzo degli Ainur.
E con questo, buonanotte!
Forse gli gnostici non sono in errore. Le traduzioni della Bibbia conosciute riportano il nome Dio indicando sempre lo stesso soggetto, ma questo è inesatto, dato che i testi originali parlano di Elohiym e Yhwh, che significano rispettivamente Tutti gli Dei (il primo) e Colui che E' Tutta la Divinità (il secondo). In questi due termini c'è differenza, non sono uguali come erroneamente si crede: il primo indica il divenire, ciò che evolve, che muta, la crescita; il secondo invece si riferisce all'essere, alla realtà terrena che prende forma, una sorta di agente, di mezzo di ciò che è più in alto.
Un pò come accade nell'Albero della Vita della Qabbala, dove il punto più alto e importante è dato da Keter, la Volontà, mentre tutti gli altri non sono che mezzi utili per dare compimento a Malkhut, il Regno, ovvero il mondo, la creazione.
Se non ricordo male, in Genesi ci sono 4 modi diversi per indicare Dio, che deriverebbero da 4 diverse redazioni del testo(appunto il termine Elohiym risalirebbe a una visione ancora politeistica). è probabile che diverse concezioni della divinità si siano sommate e intrecciate, specialmente in una fase delicata come quella del passaggio da politeismo a monoteismo.
Purtroppo, anche se mi piacerebbe molto, non conosco la Qabbala. Se non erro, comunque, si tratta di un'elaborazione nata in ambiente ebraico, giusto?
Sì, la Qabbala è in ambito ebraico: è davvero affascinante. Se t'interessa l'argomento d'esegesi biblica ti consiglio Igor Sibaldi: ha scritto opere interessanti non solo su questo argomento, ma anche sui miti greci, sull'angelologia, sulle favole e appunto sulla Qabbala.
L'argomento sta diventando interessante, ma, onde evitare derive poco attinenti con l'argomento, torniamo a ciò che si riferisce al SdA
"'Il Signore degli Anelli' è fondamentalmente un'opera religiosa e cattolica scrive Tolkien nella lettera del 2 dicembre 1953 a padre Robert Murray"
vi riporto a questo articolo :
http://culturacattolica.it/default.asp?id=113&id_n=4645
Personalmente ho trovato che "la genesi tolkieniana"abbia uno stampo mitologico greco un "poema epico", quindi pagano per la chiesa.
Questo discorso si annulla per quanto riguarda "il signore degli anelli".
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