Chi ha avuto modo di partecipare alle presentazioni librarie di Silvana De Mari sa bene che queste si trasformano talvolta in veri e propri mini-seminari sul genere fantastico.
Così è nata l'idea di portare questo materiale sul palco di un teatro, con il titolo Io mi chiamo Yorsh - Lectio magistralis di Silvana De Mari, a cura dell'Associazione Baretti, in collaborazione con Fanucci editore.
Un evento che si terrà da stasera 11 gennaio al 13 gennaio 2012 al Cine-Teatro Baretti di Torino.
Legge Alessia Pratolongo, musiche di Mimmo Manella.
Le tariffe per l'ingresso sono:
- Interi 10,00 €
- Ridotti (over 60, under 25) 8,00 €.
Abbonamento a 4 spettacoli 24,00 €
Il Baretti aderisce all'iniziativa promossa dalla Città di Torino che favorisce l'ingresso ad un prezzo speciale per i possessori del carnet PASS 60 e l'ingresso gratuito ai possessori di PASS15.
Si accettano prenotazioni via email (info@cineteatrobaretti.it) e telefoniche (tel. 011 655187).
La presentazione del lavoro
Le capacità di ferocia dell'essere umano sono illimitate.
Le capacità di sofferenza dell'essere umano sono illimitate.
Sono esistite civiltà che non hanno avuto la ruota, ma nessuna civiltà può sopravvivere senza storie, perché le storie sono l'unica strada che abbiamo per stemperare la ferocia, per tollerare l'orrore.
La narrazione, ascoltare il cantastorie, leggere un romanzo, vedere un film, modifica i nostri neurotrasmettitori, e diventa il più potente mezzo di condivisione e quindi di comunicazione che possa esistere.
Ha detto Albert Einstein se volete dei figli intelligenti raccontate loro le fiabe e se volete dei figli molto intelligenti raccontate loro molte fiabe. La neurobiologia ci ha confermato che un bimbo che ascolti una fiaba aumenta il suo tasso di endorfine: il suo sistema immunitario diventa più forte, il dolore scompare, la sua mente diventa più acuta.
Nascosta nella narrazione fantastica c'è la reale magia dell'uomo.
Parleremo di poema epico e di fiabe, di fantascienza e fantasy, di eroi, semidei, elfi, fate, streghe. Bacchette magiche e gnomi, cioè parleremo di secoli e secoli di dolore, perché la fiaba, il mito, l'irreale sono da sempre le scatole colorate che contengono i mostri: quando qualcosa è troppo atroce per poterlo tenere in mano, allora lo si nasconde nel luogo magico del fantastico, dove, protetto dalla ambientazione irreale e dal lieto fine, finalmente diventa affrontabile.
Perché noi siamo uomini ed essere uomini è terribile e straordinario.(Fonte www.cineteatrobaretti.it/teatro/lafinedelmondo/yorsh.htm)
Due capitoli extra dall'ultimo libro
La scrittrice ha dato a FantasyMagazine l'opportunità di presentare ai propri lettori un bonus di due capitoli aggiuntivi ad appendice dell'ultimo romanzo pubblicato, Io Mi Chiamo Yorsh. Si tratta della storia dei genitori dell'ultimo elfo.
Buona lettura!
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