Il momento è quello buono, lo riconosce anche lo stesso Avi Arad, il numero uno di casa Marvel. Nel futuro prossimo ci sono gli attesissimi Fantastici Quattro, poi dovrebbe essere il momento di Namor. E infine potrebbe arrivare proprio il figlio di Odino, con un film che potrebbe rivelarsi un colossale successo.
“Abbiamo appena iniziato a discutere di Thor” dice Arad, “questo ci sembra il momento giusto, vista la fortuna che sta avendo il genere fantasy. Proprio per questo vogliamo trovare una storia che sia meno naif degli inizi del personaggio e che possa accontentare sia i fan del fumetto che quanti hanno sognato (me compreso) con la trilogia del Signore degli Anelli. Il Dio del Tuono ha sicuramente le potenzialità per essere un film fantastico a tutto tondo, e non vogliamo sprecare questa opportunità.”
Nessun progetto concreto, finora, nemmeno il barlume di una sceneggiatura. Ma l’intenzione c’è tutta e le condizioni di mercato, d’altra parte, sono ottime e gli incassi garantiti, una situazione che Hollywood difficilmente si lascerà scappare.
Thor nasce nel 1962. È ancora Stan Lee a ribadire il felice sodalizio con il disegnatore Jack Kirby e a dar vita al personaggio, attingendo dalla mitologia nordica. Thor è un dio di Asgard, figlio dello stesso Odino. Nella versione fumettistica Asgard, la città dorata, si trova in una zona imprecisata dello spazio e può essere raggiunta solo attraverso il collegamento con l’arcobaleno. Thor è immortale, la sua forza non ha confini (è stata più volte paragonata a quella di Hulk) e la sua vocazione lo spinge a battersi per il bene di Midgard (la nostra Terra), grazie all’aiuto dell’inseparabile Mjolnir, il poderoso martello magico. Mjolnir, costruito dai Nani con un materiale indistruttibile e incantato da Odino in persona, è in grado di abbattere montagne, di creare tempeste e strappi nello spazio-tempo, oltre a far volare il suo padrone. Solo Thor (o chi ne dimostri pari dignità) è in grado di sollevarlo e solo a lui torna sempre come un boomerang. Ma se non lo fa entro un minuto, ecco che il possente Dio del Tuono si trasforma nel suo alter ego umano, il medico storpio Donald Blake. In origine il legame tra il Dio e la sua incarnazione terrestre è stata casuale, quando Blake trova un bastone in una caverna norvegese e si accorge che, battendolo tre volte a terra, è in grado di trasformarlo nel potente Thor. In seguito Stan Lee ha rivisto le origini del personaggio accreditando al volere di Odino il ritrovamento del bastone da parte di Blake, così da far conoscere al figlio l’umiltà.
Nelle avventure di Thor, che negli anni affronta decine di pericolosi nemici, spicca la presenza del cattivo per eccellenza, il fratellastro Loki (anch’egli preso direttamente dalle leggende nordiche), l’ambizioso e infido pretendente al trono.
Il fumetto è stato disegnato e sceneggiato da numerosi artisti, che hanno seguito Lee e Kirby negli anni, come gli illustratori John Buscema, John Byrne e Tom Raney, o gli autori Jerry Conway e Roy Thomas. Thor abbandona i panni di Blake, trova quelli del paramedico newyorkese Jake Olsen, mentre Odino muore e il Dio è pronto a salire sul trono del proprio Olimpo.
Molto materiale per un’ottima sceneggiatura cinematografica, vedremo chi saranno il produttore e il regista che ne sfrutteranno il potenziale per dare vita all’ennesima trasposizione per il grande schermo. Intanto un’interessante iniziativa porta la firma di David Brin, che nel 1987 aveva scritto il racconto Thor meets Captain America.
È una bella storia di ucronia, dove le forze dell’asse tedesco nel ’44 evocano gli dei di Asgard per respingere l’imminente sbarco in Normandia, rimettendo in discussione le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Il dissidente Loki si trova così a combattere al fianco degli americani contro le forze naziste appoggiate proprio dal Dio del Tuono. Il racconto, a distanza di diciassette anni, è diventato un fumetto dal titolo D-Day, le jour de désastre, sceneggiato dallo stesso Brin e appena pubblicato in Francia da Les Humanoïdes Associés, e probabilmente lo vedremo a breve anche in Italia.
Già, a proposito di Capitan America, a quando il suo turno?
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