Il mito di Re Artù rivisitato in chiave storica è una grande idea. Questo in sostanza il parere degli attori protagonisti di King Arthur, l'ultimo film del regista Antoine Fuqua, che ha fatto storcere la bocca alla critica americana.
Keira Knightley, che abbiamo ammirato accanto a Johnny Depp e a Orlando Bloom nella Maledizione della Prima Luna, parla con entusiasmo del suo personaggio Ginevra, nel film così lontana all'iconografia classica a cui siamo abituati. "Conosciamo tutti la leggenda e com'è stata più volte rivisitata. Quando ho letto il copione ho pensato con eccitazione: «Questo sì che è interessante!»; penso che sia davvero gratificante prendere una storia che tutti pensano di conoscere così bene per le sue implicazioni romantiche e cercare di trarne un po' di cruda realtà." Ginevra è un personaggio totalmente nuovo, un guerriero in chiave femminile. "La sua forza è veramente inusuale e potrebbe impressionare male chi è abituato alla tipica Ginevra, ma d'altra parte ho accettato proprio perché vorrei vedere più donne forti nei film, basta con i soliti ruoli di fidanzata in pericolo. Mentre giravo La maledizione della Prima Luna e vedevo i ragazzi giocare con le loro spade ne desideravo da matti una anch'io, e per questo film non ho perso l'occasione di allenarmi per tre mesi e diventare piuttosto abile".
Anche la stella britannica Clive Owen, l'Artù del film, trova nella sceneggiatura il punto di forza, ed è stata la nuova caratterizzazione del personaggio a convincerlo a indossarne l'armatura. "Artù è un personaggio radicato nella realtà storica, un uomo con forti valori che ha di fronte la sfida del cambiamento. Durante il viaggio, il mondo in cui ha sempre creduto sta cambiando proprio come Roma. Artù possiede una grande fede, ma anche questa è in discussione". Nonostante questo, Owen sostiene di aver trovato difficile identificarsi con il proprio personaggio, cosa che del resto non ritiene affatto indispensabile. "Non penso che l'identificazione sia necessaria, o che si debbano condividere i motivi che spingono un personaggio, si deve solo recitare e imparare bene la parte. Mi piacciono quei personaggi che nascondono qualcosa, e non devono essere necessariamente virtuosi, devono essere soprattutto umani". Molte voci vorrebbero l'attore in trattativa per il prossimo 007, ma la parte di James Bond non lo attrae. Ama cambiare spesso personaggio, essere il più poliedrico possibile, e Bond potrebbe invece rappresentare un'indesiderata fossilizzazione.
L'unico che non parla molto di King Arthur sembra essere Ioan Gruffudd, che interpreta Lancillotto, nonostante il film gli stia dando la necessaria notorietà per emergere a Hollywood. Ma i pensieri dell'attore sono già rivolti alla prossima trasposizione fumettistica di casa Marvel, i tanto attesi Fantastici Quattro di cui sarà protagonista, interpretando il cervello del quartetto, Reed Richards. "Sto camminando sulle nuvole dandomi dei pizzicotti... è successo soltanto una settimana fa, sono cresciuto adorando Superman e ora ho l'opportunità di interpretare un supereroe che è anche più realistico, tranne la buffonata di poter allungare gambe e braccia".
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