Anharra. L'eredità di Sangue di J.P. Rylan (alias GIulio Leoni) è la conclusione della trilogia fantasy di cui primi due romanzi erano stati pubblicati prima in cartonato, poi nella collana Epix.
La cui chiusura della suddetta collana ha portato i curatori di Urania a pubblicare il terzo titolo in questo numero di Millemondi, che presenta anche un romanzo di Errico Passaro, La guerra delle maschere.
Di seguito la quarta di copertina della raccolta, intitolata Due mondi oltre la soglia.
J.P. RYLAN
È lo pseudonimo di uno scrittore di thriller di fama internazionale. Dopo Il trono della follia (2006) e Il santuario delle tenebre (2007), L’eredità di sangue riporta in scena il mondo degli Uomini, gli antichissimi migratori indoeuropei.
ANHARRA, L’EREDITÀ DI SANGUE
Molti millenni fa una cometa ha sfiorato la Terra, spostandone l’asse e determinando spaventose mutazioni climatiche. La civiltà degli Uomini è declinata inesorabilmente e intorno alla catastrofe è nata una leggenda che lega l’antico disastro alla profanazione di Anharra, la città perduta nel deserto. Luogo maledetto che cela tesori di gemme e di sapienza, ma anche un tremendo segreto. E ora altri uomini sono sul punto di varcare un’altra volta le sue mura, armati della più moderna tecnologia. Senza sapere che li aspetta un ultimo terribile appuntamento con il destino…
ERRICO PASSARO
È nato a Roma nel 1966. Autore dei romanzi Il delirio (1988), Nel solstizio del tempo (con R. Genovesi, 1992), Gli anni dell’Aquila (1996), Le maschere del potere (1999), Il Regno Nascosto (con G. Marconi, 2008), Inferni (2010) e Zodiac (2010, in “Urania” n. 1557), Passaro ha scritto oltre un centinaio di racconti.
LA GUERRA DELLE MASCHERE
Il mondo secondario dell’Arcobaleno è un classico universo parallelo della fantascienza, solo con caratteri pre-tecnologici. Tre sono le civiltà più fiorenti, l’una indispensabile all’altra nonostante le antiche ostilità: il regno di Rodaire, quello di Rodrom e di Nahor. Se la guerra tra i tre mondi dovesse riprendere, nessuno potrebbe salvarsi. È a questo punto che il romanzo visionario diventa uno spietato ritratto del mondo che conosciamo, fino agli orrori dei campi di concentramento che ricordano il celebre Campo Archimede di Thomas M. Disch.
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