I – Introduzione
Lo steampunk, non solo genere narrativo ma vero e proprio movimento culturale, è stato protagonista negli ultimi anni di un crescente interesse da parte del pubblico, con un aumento esponenziale del numero di opere (romanzi, fumetti, film e videogiochi) appartenenti a questo genere.
Le definizioni di steampunk sono molteplici, e non ha senso ripetere in questa sede quello che il lettore può trovare in numerose altre fonti. Proporrò però due citazioni poco note che colgono lo spirito di questo genere:
"Lo steampunk utilizza le tecniche del collage (cambio del contesto, incroci, mash-up, anacronismi) per creare una nuova versione del 19º secolo, e renderla affascinante per il pubblico odierno." (Krzysztof Janicz)
"Mentre il cyberpunk è emerso come genere che permetteva allo scrittore di guardare avanti – anche solo di 20 minuti nel futuro – quello che io chiamo retrofuturismo rappresenta un genere che permette alle persone di guardare indietro, ed esaminare i vecchi miti e le vecchie fantasie in confronto con le realtà contemporanee." (Henry Jenkins)
È del tutto naturale che anche autori italiani abbiano deciso di cimentarsi con questo genere.
In questo articolo forniremo alcuni spunti di libri, film e fumetti, realizzati in Italia, nei quali è maggiormente presente l'impronta steampunk.
II – Protosteampunk
Lo steampunk, come viene generalmente inteso, ha le sue più solide basi nel 19º secolo. In quel periodo molti paesi europei stavano attraversando una profonda Rivoluzione Industriale grazie alla quale il progresso tecnologico sarebbe diventato un elemento chiave della società e avrebbe avuto un notevole impatto sulla vita delle persone. La data convenzionale per l'inizio della Prima Rivoluzione Industriale è il 1760, con l'invenzione del primo motore a vapore: dall'Inghilterra dove ebbe origine, la Rivoluzione si diffuse in Francia, Germania, USA e nel resto del mondo occidentale. Una Seconda Rivoluzione Industriale iniziò negli anni 1870-1880 con l'introduzione dell'elettricità, dell'industria chimica e del petrolio.
Il pubblico dell'epoca aveva una forte necessità di metabolizzare tali cambiamenti e molti autori, cogliendo tale bisogno, scrissero romanzi dove elementi dell'ambito tecnico e scientifico venivano rielaborati e interpretati. Di fatto nasceva la fantascienza.
Tra questi autori ricordiamo Jules Verne, Mary Shelley e H.G. Wells, considerati oggi un'ispirazione per il genere steampunk.
Per capire quindi i presupposti dello steampunk in Italia dobbiamo prendere in considerazione lo sviluppo industriale dell'Italia nel 19º secolo. Prometto che sarò breve.
L'Italia divenne un Stato unito solamente nel 1861, e fu per la maggior parte una riunificazione forzata.
Prima di quella data l'Italia era divisa in numerosi piccoli stati, ognuno con la propria politica e la propria economia, influenzati in varia misura dalle nazioni vicine, quali l'Impero Asburgico o la Francia. Nello stesso periodo in cui altre nazioni erano nel pieno del loro sviluppo tecnologico, l'Italia, quindi, doveva ancora di fatto gestire la propria unificazione. L'Italia era in forte ritardo nella rivoluzione industriale: si stima che quando iniziò la Seconda Rivoluzione Industriale, nel nostro paese la prima non aveva ancora avuto luogo.
Questo ritardo può essere attribuito alla situazione socio-economica dell'epoca: mentre l'Inghilterra aveva un'agricoltura di mercato già nel 18º secolo, e quindi tutte le basi socio-economiche per un futuro sviluppo industriale (quali un mercato forte e unificato, masse di migranti dalla campagna alle città e così via), l'Italia aveva ancora un'agricoltura di sussistenza (cioè prodotta per il consumo interno), con una serie di mercati interni non connessi tra loro.
Quindi a causa del diverso impatto che la rivoluzione industriale ha avuto sul nostro paese, l'Italia non ha mai avuto scrittori di proto-fantascienza del calibro di Verne o Wells, e questo nonostante che, attraverso i secoli, il nostro paese abbia saputo produrre numerosi esempi di geniali inventori e grandi scienziati. Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, Alessandro Volta, Guglielmo Marconi: nel passato d'Italia si possono trovare molti esempi di inventori le cui opere potrebbero essere una buona fonte di ispirazione per gli steampunk nostrani.
Non bisogna pensare che gli scrittori di quel periodo fossero completamente disinteressati alle tematiche tecnico-scientifiche, in quanto esse talvolta erano trattate, ma tali rari esempi sono sempre stati solo una minoranza rispetto al totale della produzione letteraria dell'epoca.
Possiamo citare Le Meraviglie del 2000 di Emilio Salgari, del 1907, dove l'inventore di Sandokan anticipa sia i pompieri come tutori dell'ordine pubblico, come quelli che andranno a bruciare libri in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, sia il vegetarianismo come soluzione globale al problema della sovrappopolazione, che, chissà, potrebbe veramente toccarci in futuro.
Una raccolta di curiosi racconti di proto-fantascienza italiana è stata pubblicata nell'antologia Le Aeronavi dei Savoia (Editrice Nord). I racconti, scritti tra il 1890 e il 1950, presentano interessanti rielaborazioni di temi fantascientifici realizzate da autori italiani: abbiamo quindi racconti di viaggi spaziali e catastrofi planetarie, di Storia alternativa e forme di vita aliene.
Sfortunatamente gli esempi riportati sono principalmente eccezioni: al centro dell'attenzione degli scrittori italiani del 19º secolo troviamo principalmente tematiche inerenti alle nuove situazioni socio-politiche conseguenti al Risorgimento, o alle condizioni delle popolazioni di campagna in quel periodo.
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