La vita delle tredicenne Himeko Nonohara è destinata a cambiare quando la ragazzina riceve dalla principessa del Regno della magia Erika un fiocco che le permette di assumere per un'ora le sembianze di chiunque. Abituata a essere considerata da tutti un maschiaccio privo di femminilità, Himeko (detta Hime-chan) può finalmente scoprire cosa significa sentirsi carina e ammirata trasformandosi in sua sorella maggiore Aiko. Ma una semplice passeggiata con le sembianze di Aiko può rivelarsi più pericolosa del previsto e darà origine a una serie di equivoci che coinvolgeranno Hime-chan, il suo compagno di scuola Daichi Kobayashi, il peluche parlante Pokotà, l'agguerrita fan numero uno di Daichi Hikaru Hibino, e il senpai Hasekura, primo amore di Hime-chan.
Hime-chan no ribbon, di Megumi Mizusawa, meglio conosciuto in Italia come Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare, titolo dell'anime ispirato andato in onda nel 1996, si inserisce a pieno titolo nel filone di shojo manga (manga rivolti a un pubblico adolescente prevalentemente femminile) noto come majocco. L'espressione si potrebbe tradurre come "maghette", perché al centro di opere di questo genere c'è una ragazzina che, per motivazioni varie, si trova ad assumere dei poteri magici in via temporanea. Tra gli esponenti celebri del filone majocco potremmo citare L'incantevole Creamy e Magica Emy. Hime-chan no ribbon era ancora inedito in Italia, pur essendo stato pubblicato in Giappone nei primi anni Novanta. Si tratta di una pocket edition, chiaramente rivolta a un pubblico di età compresa tra i venti e i trenta anni che ha apprezzato l'anime negli anni dell'adolescenza. Questa pocket edition si compone di soli sei volumi, il cui prezzo non è basso (5, 90 euro) ma appare giustificato dal numero di pagine (comprese, nelle diverse uscite, tra le 250 e le 300 come di solito accade per l'edizione bunkoban, che racchiude circa due numeri dell'edizione "classica", la tankobon), dalla sovra-copertina e dalla carta liscia, così diversa da quella ruvida dei "soliti" manga.
Il presupposto da cui prende le mosse Hime-chan no ribbon non è tra i più originali, e lo stesso si potrebbe dire del prosieguo della vicenda: Hime-chan si trova ad affrontare delle situazioni tutto sommato ipotizzabili - viene scoperta da altri esseri umani, rompe il fiocco, non riesce a tornare se stessa nel tempo limite di un'ora, si reca nel Regno della magia. Tuttavia le peripezie di Himeko, narrate dalla Mizusawa con autentico brio, hanno il pregio di affrontare in modo delicato importanti tematiche adolescenziali, prima tra tutte l'autoaccettazione. In definitiva, il tirocinio della principessa Erika fornirà a Himeko l'occasione per imparare che non deve vergognarsi di essere così poco femminile. Il percorso di crescita di Hime-chan (in giapponese, 姫 ossia Hime significa "principessa"), potrà dirsi veramente concluso solamente quando la ragazzina guardando in uno specchio non vorrà più trasformarsi in nessuno perché contenta di sé.
La vitalità e la simpatia della giovane protagonista sono altri punti di forza di questo manga: il lettore riesce a provare empatia per questa ragazzina un po' sperduta, che cerca di comprendersi nonostante tutto, commettendo diversi errori. Sua controparte è il compagno di scuola, amico e forse qualcosa in più Daichi, che sotto un'apparenza superficiale nasconde molto di più di quanto non dia a vedere. Eccezionale spalla comica il leoncino peluche parlante (e guai a scambiarlo per un gatto!) Pokotà, che è stato animato dalla principessa Erika per essere di sostegno all'avventata Hime-chan. Persino gli "antagonisti", il mago Sey Alley che cerca di allontanare Himeko e Daichi e Hikaru Hibino, da sempre innamorata di Daichi, che riesce quasi a scoprire il segreto di Hime-chan, sono ben caratterizzati e divertenti, movimentano la narrazione senza risultare irritanti e regalano al lettore alcune gag divertentissime.
Ciò che si apprezza particolarmente del manga, tuttavia, è la sua capacità di narrare una storia d'amore così diversa da quelle proposte come modello dalla narrativa per ragazzi nel corso degli ultimi anni. Hime-chan si accorge di provare dei sentimenti per Daichi poco alla volta. Non si tratta di un'attrazione che nasce all'improvviso, in nome della bellezza del ragazzo, ma di un affetto che scaturisce dalla conoscenza profonda, dalla gentilezza di Daichi, che aiuta Himeko senza risparmiarsi e senza pretendere nulla in cambio. Se pensiamo ai recenti sottoprodotti della cultura pop, prima tra tutti la Twilight Saga, ci renderemo conto di trovarci dinanzi a un tipo di storia molto differente, quasi una love story "al rallentatore", lo slow food della narrativa romantica.
Non possiamo che consigliare a chi ha apprezzato l'anime Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare di riscoprire il manga originale, e consigliamo alle più giovani generazioni di lettori di fumetti di scoprire quest'opera, un evergreen più che un retrò.
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