Un ultimo punto che per Kay è fondamentale è il suo desiderio di tenere il lettore sveglio fino alle due del mattino o peggio, troppo catturato dalla lettura per poterla interrompere (11). Perciò ambientare la storia in una versione leggermente modificata del nostro passato fa in modo che anche il lettore che conosce bene quel particolare periodo storico e sa cosa sia realmente accaduto non possa sapere con certezza cosa accadrà nel romanzo. Questo, a suo giudizio, genera la suspance narrativa e consente persino riflessioni sulla nostra stessa epoca, spingendo il lettore a chiedersi quale potrebbe essere la nostra realtà se nel passato alcuni episodi si fossero svolti in modo diverso.
Il fantastico è uno dei tanti strumenti a disposizione di uno scrittore, ha spiegato Kay, ed è potente quanto tutti gli altri. La sua speranza è di realizzare storie forti e affascinanti, immergendo il lettore in un mondo e nei personaggi che lo abitano, ma fornendo anche materiale di riflessione per quando l’ultima pagina è stata letta. Perché, come ha scritto il poeta e critico Douglas Barbour, il fantastico “è quel tipo di fuga che ci riporta a casa” (12).
Note
1) Guy Gavriel Kay, Under Heaven, 2010, trad.it. La rinascita di Shen Tai, Fanucci, Roma, 2012, pag. 612.
2) Intervista condotta da Jean-Louis Trudel nel 1995 per Solaris e disponibile sul sito autorizzato dello scrittore: www.brightweavings.com/ggkswords/trudelfrench.htm.
3) Trascrizione di una chat tenutasi su Event Horizon il 18 aprile 1999: www.brightweavings.com/ggkswords/eventhorizon.htm.
4) Intervista pubblicata sul Marion Zimmer Bradley Fantasy Magazine nel 1999 e disponibile sul sito autorizzato dello scrittore: www.brightweavings.com/ggkswords/mzbfm.htm.
5) Lettera dell’autore pubblicata originariamente sulle copie di Under Heaven destinate agli addetti ai lavori: www.brightweavings.com/ggkswords/underheavenauthorsletter.htm.
6) Guy Gavriel Kay, Home and Away, pubblicato sul sito autorizzato dello scrittore: www.brightweavings.com/ggkswords/globe.htm.
7) Ted Anthony, ‘The English Patient’: Fact or Fiction?, The Seattle Times, 6 dicembre 1996: community.seattletimes.nwsource.com/archive/?date=19961206&slug=2363528.
8) T. Anthony, ‘The English Patient’: Fact or Fiction?, The Seattle Times, op.cit.
9) G.G. Kay, Home and Away, op.cit.
10) Intervista condotta da Alex von Thorn alla World Fantasy Con di Montreal tenutasi nel novembre 2001 e pubblicata sul sito autorizzato dell’autore: www.brightweavings.com/ggkswords/voyageur.htm
11) Lettera dell’autore su Under Heaven, op.cit.
12) G.G. Kay, Home and Away, op.cit.
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"Un ultimo punto che per Kay è fondamentale è il suo desiderio di tenere il lettore sveglio fino alle due del mattino o peggio"
Con me c'è riuscito
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