Secondo la mitologia di Indiana Jones le prove da superare per raggiungere il Graal sono tre.
La prima è il respiro di Dio: solo l'uomo peninente potrà passare.
La seconda è la parola di Dio: egli procederà solo sulle orme di Dio.
La terza è il sentiero di Dio: solo con un balzo dalla testa del leone egli proverà il suo valore.
Per essere messi a parte dei segreti del Graal, a noi viene chiesto molto meno, giusto qualche euro e la voglia di fare un salto in libreria e in edicola.
Per l'uscita di settembre (già in edicola), Focus, la rivista che aiuta a scoprire e capire il mondo, dedica la copertina e uno speciale al calice che sarebbe stato usato da Cristo nell’ultima cena.
Sull'onda del successo di due bestseller mondiali, Il codice Da Vinci di Dan Brown e Il Santo Graal di Henry Lincoln, Richard Leigh e Michael Baigent, che hanno venduto complessivamente diversi milioni di copie, vengono analizzate in un lungo dossier le teorie più fantasiose e affascinanti per cercare di comprendere cosa esista di reale nella ricostruzione che i due bestseller fanno.
Cos'è il Santo Graal? Un calice? Una pietra? Un libro? Poeti, scrittori, esoteristi e registi hanno diverse opinioni in proposito.
La storia del Graal coinvolgerebbe direttamente o indirettamente personaggi di grande rilievo come Leonardo, re Artù, Isaac Newton e pare intrecciarsi misteriosamente con quella di un altro ogetto di culto, la Sacra Sindone custodita a Torino.
Il recente romanzo di Dan Brown è interamente basato su una curiosa teoria: una delle possibili etimologie di Graal comprende l'attributo "San": "San Graal" sarebbe l'errata trascrizione di "Sang Real", ovvero "Sangue Reale". Il sangue sarebbe quello di Cristo contenuto nella coppa, ma per altri commentatori il termine sangue designa una dinastia. La stirpe di cui i ricercatori Michael Baigent, Richard Leigh ed Henry Lincoln hannno scoperto l'esistenza dopo un appassionata ricerca è quella di Gesù. Salvatosi dalla crocefissione, il Redentore avrebbe generato dei figli, da cui sarebbe nata la dinastia francese dei Merovingi.
L'ipotesi, descritta in The Holy Blood and the Holy Grail (Il Santo Graal, Mondadori, 1984) non si ferma qui. Certe misteriose carte rinvenute dal parroco Bérenger Saunière nell'altare della chiesa di Rennes-le-Château sarebbero state il punto di partenza per il ritrovamento di altri documenti i quali proverebbero che, lungi dall'essersi estinti nel 751, i Merovingi (e quindi gli eredi diretti di Cristo) sarebbero ancora tra noi, accuratamente protetti da un'antica società iniziatica denominata "Priorato di Sion", il cui scopo sarebbe quello di ripristinare la monarchia al momento opportuno. Come i "Superiori Sconosciuti" di Agharta, i membri del Priorato - di cui sarebbero stati Gran Maestri, tra gli altri, Nicolas Flamel, Leonardo da Vinci, Ferrante Gonzaga, Robert Fludd, Victor Hugo, Claude Debussy, Jean Cocteau - costituirebbero una "Sinarchia" o governo occulto che, ormai da quasi un millennio, influisce sulle scelte (politiche o d'altro genere) dei governi ufficiali. Purtroppo - fanno rilevare Baigent, Leigh e Lincoln nel seguito di The Holy Blood and the Holy Grail, intitolato The Messianic Legacy (L'eredità messianica, Marco Tropea Editore, 1986), negli ultimi tempi il "Priorato" si sarebbe parzialmente corrotto, e alcune sue frange manterrebbero stretti contatti con la Mafia, la P2 e alcuni uomini politici italiani.
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