Non sappiamo se era a sangue freddo, a sangue caldo o, probabilmente, a sistema misto, con la capacità di passare da un metabolismo all’altro, a seconda delle esigenze. Ci sono anche dispute tra i ricercatori sul modo in cui questo animale si procurava il cibo. C’è chi dice che era un cacciatore attivo, come il leone o il ghepardo. E si conquistava le prede sulla velocità e l’aggressività. Altri sostengono invece che era un necrofago, insomma un mangiatore di carogne come l’avvoltoio oggi. A sostegno di questa tesi c’è la dimensione delle zampe anteriori, molto piccole rispetto al resto del corpo.

Una cosa però sembra emergere dai recenti studi condotti dall’Università della Florida assieme al Museo di Storia naturale di Chicago: il giovane tirannosauro aveva di solito una crescita mostruosa e passava da una a cinque tonnellate, dalla forma di cucciolo a quella di adulto finito, in poche decine di mesi.

Il suo peso poteva aumentare fino a due chilogrammi nel giro di ventiquattro ore.

I ricercatori hanno esaminato 60 ossa provenienti da 20 individui diversi: sette T-rex e poi Albertosauri, Gorgosauri e Daspletosauri. In particolare, hanno preso in considerazione le ossa dei femori. Come spiega Gregory Erickson, a capo del gruppo di ricercatori della Florida e curatore delle collezioni del Museo di Chicago, «le ossa dei dinosauri hanno una struttura a cerchi proprio come gli alberi. O come, oggi, le lucertole, i serpenti e i coccodrilli. Comparando i resti della ventina di individui di cui disponevamo, abbiamo visto che ad un certo punto della loro vita, i tessuti del T-rex erano cresciuti ad una velocità incredibile».

Si è visto, sempre grazie agli “anelli” che i tirannosauri vivevano circa 28 anni. «Nel mondo attuale - spiega ancora Erickson - solo gli elefanti crescono così tanto, ma nel corso di una vita che dura ben settant’anni. I dinosauri invece crescevano rapidamente e morivano, per così dire, giovani».

Non era però una regola. Altri dinosauri potevano vivere infatti ben più a lungo: il Tenontosauro, ad esempio, avrebbe potuto campare quasi il doppio, per circa 48 anni. Il Coritosauro per 66 anni. Il Brontosauro per 90 anni. E uno dei più grossi, come l’Ultrasaurus, più di un secolo, arrivando a sfiorare i 120 anni.

Ma il tirannosauro, in compenso, cresceva molto più rapidamente degli altri dinosauri, come hanno spiegato i ricercatori della Florida e di Chicago. La sua curva di accrescimento sorpassa nettamente quella di qualsiasi altro esaminato finora.

Ed era anche grosso, molto grosso. Quindici volte più grande del più grande carnivoro terrestre vivente, l’orso polare. E secondo, nella classifica dei carnivori di tutti i tempi, solo al Giganotosaurus, una bestia di otto tonnellate, vissuta circa 95 milioni di anni fa e che quindi ha preceduto di poco (ma forse è riuscito a essere anche un contemporaneo) il T-rex. Lui, del resto, apparteneva, delle due famiglie dei dinosauri, a quella dei Saurischi (gli altri erano gli Ornitischi e sono probabilmente gli antenati degli uccelli di oggi) nella quale si trovano tutti i dinosauri carnivori, quelli più grandi, come il Brontosauro e il Diplodoco.