Quale migliore occasione del Festival di Cannes, la rassegna cinematografica internazionale famosa in tutto il mondo, per dare il via a qualche rumor riguardante i prossimi progetti dei più grandi del jet-set?

Sicuramente la pensa così Guillermo del Toro, regista di Hellboy 2 - The Golden Army, produttore di Il labirinto del fauno, artefice (sia pure ormai solo come produttore esecutivo) dell'adattamento cinematografico dell'attesissimo Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato insieme a Peter Jackson. In una videoconferenza in diretta con il marchè du film, ovvero la sezione del Festival di Cannes in cui avviene la compravendita dei diritti per i film di nuova produzione, Del Toro ha dichiarato che il proprio ruolo all'interno del nuovo progetto Pinocchio sarà principalmente quello di produttore esecutivo, mentre passerà sedia pieghevole e megafono al suo aiuto-regista, Mark Gustafson, che finora ha lavorato in questo ruolo esclusivamente per qualche cortometraggio.

Questo nuovo lavoro, ancora in fase di pre-produzione, sarà girato totalmente con la tecnica dello stop-motion, sfruttando le atmosfere più cupe del racconto di Collodi per creare un lungometraggio animato in 3D ben distante dall’antenato Disney.

Il regista messicano ha proposto nomi come quello di Tom Waits, vincitore di due Grammy Awards nella sua carriera cantautoriale, o del premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Il mistero di Sleepy Hollow).

Nel mentre, Daniel Radcliffe, l'ex bambino prodigio cresciuto dentro il ruolo di Harry Potter, si sarebbe mostrato estremamente interessato a una possibile partecipazione al film, contattando del Toro per mettere il proprio nome nel Calice di fuoco, e avere l’opportunità di doppiare il ligneo protagonista.

Tutto questo, però, non resta nient'altro che name-dropping, non essendoci ancora conferme riguardanti il cast e trattandosi di un progetto a lunga scadenza come lo stesso del Toro ha ammesso: proprio a causa dello stop-motion, infatti, ci vorrà molto tempo per avere a disposizione tutto il girato, passando poi al lavoro di doppiaggio e di post-produzione.

La pellicola dovrebbe essere pronta per la distribuzione nelle sale nel 2014, e possiamo cominciare già a chiederci chi sarà, in Italia, a dare le voci ai personaggi in questa ennesima, sebbene potenzialmente innovativa, rivisitazione del romanzo di Collodi.

Del Toro, tuttavia, non è l’unico ad aver messo gli occhi sulla fiaba tutta italiana di Pinocchio&co.

Già dal 2010, infatti, l’inquieto regista americano Tim Burton era stato scelto dalla Warner Bros per girare un live action (le-tenebrose-idee-chiare-di-tim-burton) che narrasse la storia collodiana dal punto di vista di Geppetto, ruolo proposto a Robert Downey Jr., nella sua ricerca del burattino scomparso. Come non chiedersi, dunque, cosa possa spingere due registi così visionari e appassionati di atmosfere dark e a tratti gotiche ad arrivare idealmente fino a Firenze per riprendere in mano un romanzo ormai servito in svariate salse?

Forse la volontà di negare la sempreverde visione di Le avventure di Pinocchio come fiaba dei buoni sentimenti?

Magari la possibilità di usufruire di atmosfere classiche del grottesco come il grande luna-park del Paese delle Meraviglie, o quelle echeggianti e buie dello stomaco della Balena, che nei lavori precedenti sul soggetto in questione non sono state ben sfruttate?

Ancora, sono stati attratti forse dalla dietrologia che fa riferimento al viaggio di Pinocchio come l’iniziazione massonica, carpendone le enormi potenzialità esoteriche?

Non lo sapremo finchè entrambi i film non approderanno ai cinema, e visti i lunghi tempi di lavorazione, saremo costretti ad aspettare un po' per avere delle risposte.

Non ci resta che continuare a fare le più astruse congetture per poi essere brutalmente smentiti, nella maggior parte dei casi, appena pagato il biglietto.