Che Robert Downey Jr. fosse perfetto nell’impersonare il vendicatore di ferro lo si era già inteso nei capitoli uno e due. E con un personaggio così forte la ricerca di un cattivo che possa sostenere il confronto si fa sempre più ardua. Grande sorpresa era stata la presenza, nel cast del primo capitolo, di Jeff “Lebowski” Bridges, cattivissimo e pelato CEO delle Stark Industries. Grazie alla sua grande e divertita performance, in cui l’attore era completamente a suo agio, il successo è stato immediato. Stessa sorte per il tatuatissimo russo Mickey “Wrestler” Rourke che vestiva i panni di un Whiplash talmente cattivo da meritarsi il pappagallo in stile pirata sulla spalla.
Capito che questa grande tradizione di cattivi, interpretati da attori di un certo livello, sia stata una scelta vincente è ovvio che, con il passare del tempo, la ricerca di un “cattivissimo che fa malissimo” si fa sempre più ardua e per reggere il confronto nel terzo capitolo bisogna puntare ancora più in alto. Per questo, nel nuovo capitolo dell’ironfranchise, la parte del cattivo sarà affidata al premio Oscar Sir Ben “Gandhi” Kingsley che interpreterà uno dei cattivi storici, e più controversi, dell’universo Marvel: il Mandarino.
Come al solito fantasy, fantascienza e fumetti sono lo specchio dei sogni e delle idiosincrasie del tempi che descrivono e con l’avanzata economica della nuova superpotenza economica cinese, il Mandarino diventa la rappresentazione di una paura, ormai ampiamente diffusa, che viene rivolta a questo nuovo e dilagante mercato cinese che sbaraglia ogni tipo di concorrenza e che compra tutto quello su cui riesce a mettere le mani, nazioni comprese.
Riuscirà quindi Iron Man a restituire il sonno agli americani preoccupati dall’incipiente crisi finanziaria? La parola spetta agli sceneggiatori, che questa volta dovranno stare molto attenti a non offendere nessuno… anche perché molte quote degli studios americani sono di proprietà di tycoon cinesi, famosi per non avere un grande spirito autoironico.
Ma le armi per affrontare questo progetto sono ben affilate, perché non ci sono dubbi che Sir Kingsley possa offrire una performance credibile al personaggio. Da un attore che è stato indiano in Gandhi, persiano in Prince of Persia e celta ne L’ultima legione, ci si può solo aspettare l’ennesima prova d’attore che ti fa cadere dalla sedia. Per un perfezionista camaleontico come lui, questa è solo un’altra prova da affrontare e il Mandarino è un personaggio talmente sfaccettato e tragico che, si può stare certi, avrà tutta la sua attenzione.
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