Con il titolo Cose che avrei preferito non dire (The Time of My Life, 2011), si presenta nuovamente nelle nostre librerie la scrittrice irlandese Cecelia Ahern, conosciuta in Italia per romanzi come P.S. I love you (Sonzogno – 2004) e vari altri pubblicati da Rizzoli.
La protagonista del romanzo è la trentenne Lucy Silchester, lasciata dal fidanzato di cui è innamorata persa, che la convince con varie motivazioni a dire a tutti i loro amici che la rottura tra loro è avvenuta per decisione di Lucy.
A questo punto Lucy inizia a raccontare la prima bugia e per coprire alcune discrepanze di quanto detto agli amici, ne racconta altre per arrivare praticamente a vivere di bugie, nel contempo perde il lavoro e ne trova un altro che proprio non le piace. Insomma la sua vita diventa un vero schifo.
Un giorno trova sulla porta di casa, un triste monolocale, un biglietto con l’invito a presentarsi per un colloquio presso l’ufficio di un tizio che si fa chiamare Vita.
Dopo aver buttato nel cestino vari inviti, si decide di andare a parlare con questo insistente “sig. Vita”, che ha uno squallido ufficio ed è un uomo di mezza età, vestito in modo dimesso e certo non ispira fiducia.
Questo signore è proprio la “sua vita” e lo dimostra in maniera chiara e inequivocabile perchè conosce ogni dettaglio della vita di Lucy.
Da quel momento l’aiuterà in ogni modo, creando però anche molti divertenti "casini", affinchè lei riesca ad uscire da quel mondo di bugie, di sfiducia in se stessa e di tristezza.
Ci riuscirà così bene che per la ragazza si aprirà una nuova vita e un nuovo amore.
La quarta di copertina
La vita di Lucy Silchester è perfetta: amore, carriera, soldi. Ok, fermi tutti, forse le cose non stanno esattamente così... Perché Lucy, quasi trent’anni e una istintiva avversione nei confronti della verità, ha fatto delle piccole, grandi bugie che ogni giorno inventa per se stessa e per gli altri uno scudo per proteggersi dalla realtà. Una realtà che, al momento, consiste in un lavoro più adatto a uno zombie che a un essere umano; un monolocale con la moquette così sporca da consentire di scriverci sopra senza rimorsi; un gatto ermafrodita e incontinente e un ex fidanzato perfetto che, piantandola, l’ha condannata al rimpianto e all’autocommiserazione. Fino al giorno in cui trova uno strano biglietto ad attenderla sulla soglia di casa. È l’invito a presentarsi a un colloquio esplorativo con un fantomatico quanto insistente personaggio che si fa chiamare Vita. Ad attenderla, in uno squallido ufficio che puzza di umido e di deodorante da quattro soldi, Lucy trova un uomo di mezza età malvestito e dall’aria stravolta. Che dimostra di conoscerla meglio di chiunque altro e si offre di aiutarla a essere finalmente se stessa. Chi è veramente quel tipo? Che cosa nasconde dietro i modi bruschi e l’irritante talento nel mettere a nudo ogni dubbio, debolezza, terrore che abbiano mai attraversato la mente di Lucy? Ma soprattutto, riuscirà Lucy, con o senza il suo aiuto, a ritrovare il coraggio di amare di nuovo? Con Cose che avrei preferito non dire Cecelia Ahern ci regala un romanzo tenero, magico e divertente, che ci ricorda come, anche nei momenti più bui, rinascere è sempre possibile.
L’autrice
Cecelia Ahern è nata a Dublino nel 1981 e ha scritto a soli ventun anni il suo primo romanzo, P.S. I love you (Sonzogno 2004), che ha ottenuto uno straordinario successo internazionale e da cui è stato tratto l’omonimo film con Hilary Swank. Da allora Cecelia non ha mai smesso di scrivere.
I suoi romanzi successivi, tutti bestseller, sono disponibili nel catalogo Bur: Scrivimi ancora, Se tu mi vedessi ora, Un posto chiamato Qui e Grazie dei ricordi. Nel 2009 è uscito per Rizzoli Il dono.
Il sito di Cecelia Ahern è
Cecelia Ahern, Cose che avrei preferito non dire (The Time of My Life, 2011)
Traduzione Ilaria Katerinov
Rizzoli, collana Rizzoli best, pagg. 375, euro 18,00
ISBN 978-88-17-05704-2
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