Spesso considerate niente più che storie per bambini, le fiabe costituiscono un genere narrativo dalle radici complesse e nascono non solo dalla fantasia ma da una commistione di leggende, folklore e realtà.
Dove hanno origine gli elementi ricorrenti in una fiaba? Che significato hanno la bacchetta magica, gli indumenti fatati, i duelli verbali e la mela, frutto conteso per eccellenza?
Una risposta a questi e molti altri interrogativi può essere trovata nel saggio BRUNILDE E ROSASPINA. Mito e fiaba dagli Indoeuropei ai fratelli Grimm, di Alessandra Tozzi, a cura della casa editrice Il Cerchio.
Il titolo è riferito a due figure femminili classiche della fiaba: la regina cattiva di Biancaneve e la principessa buona protagonista in La Bella Addormentata, partendo dalle quali l'autrice presenta una disamina su miti, simboli e tradizioni.
La prefazione è di Paolo Gulisano, della quale riportiamo la parte iniziale:
Nel corso del Novecento è stato possibile assistere ad un fenomeno letterario interessante e sorprendente: il ritorno nella narrativa del Mito e dell’Epica. Accendendo ancora una volta la fantasia degli uomini, chiamando nuovamente l’attenzione dei cantastorie su di sé, suscitando nuove versioni di antiche narrazioni, il Mito, rappresentato, oltre che sulla carta, anche sul grande schermo, ha dimostrato di essere vivo e vitale nella fantasia e nei sogni. [...]
Quarta di copertina
Relegate spesso al mondo dell'infanzia, le fiabe rievocano da sempre l'immagine della nonna e dei bambini davanti al focolare durante le fredde e lunghe notti d'inverno. Le fiabe popolari non nascono dalla fantasia di un autore, noto o anonimo che sia, ma sono il frutto di una lunga serie di storie raccontate e ripetute nel corso degli anni, variegate in mille piccole sfumature. Affondano le loro radici profonde nel fertile terreno di miti e leggende. La raccolta di fiabe dei fratelli Grimm è forse l'esempio più eccellente.
Perché si usa la bacchetta magica per produrre un incantesimo o lanciare un maleficio? Chi sono le fate che si presentano alla culla di Rosaspina, la bella addormentata? Molte saranno le domande che sorgeranno nel corso della lettura di questo saggio che si propone di rintracciare e approfondire le origini di personaggi, situazioni ed episodi entrando nel mondo variopinto ed affascinante delle mitologie di matrice indoeuropea, con particolare attenzione a quelle appartenenti ai popoli che un tempo abitavano le terre germaniche: Celti e Germani, che si sono poi spinti verso Ovest e verso Nord creando le meravigliose culture irlandesi, gallesi e nordiche.
Si scoprirà così che nulla è raccontato per caso, ma che il piccolo particolare a cui non prestiamo attenzione è in realtà un riflesso di antiche leggende e miti indelebili nelle culture di questi popoli.
Autrice
Alessandra Tozzi (Tradate, 1965), dopo aver conseguito il diploma alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Milano, si è laureata in Filologia Germanica presso lo IULM.
Affascinata dalla cultura nordica e celtica, membro di un’associazione identitaria del territorio in cui risiede da sempre, ha approfondito negli anni lo studio delle mitologie, leggende e tradizioni di questi popoli.
Lavora presso una prestigiosa e storica azienda manifatturiera in provincia di Varese.
Nel tempo libero insegna danze irlandesi e bretoni presso l’Accademia di Danze Irlandesi Gens d’Ys.
Titolo: Brunilde e Rosaspina. Mito e fiaba dagli Indoeuropei ai fratelli Grimm
Editore: Il Cerchio
Pagine: 392
prezzo: € 25,00
ISBN: 9788884743237
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