Superman ritornerà, di nuovo, e il suo ritorno è affidato alle sapienti mani di un vero fan del mondo fumettistico: Zack Snyder.
Punto. Questa è la notizia.
Come tutte le grandi produzioni del momento, Man of Steel ha avuto il suo bel panel alla scorsa Comic-Con, durante il quale regista e attori hanno ovviamente proclamato la loro intenzione, ossia reinventare il mito di Superman al cinema.
A tal proposito, Zack Snyder ha affermato di voler un po’ di realismo nel mondo di Superman. “Voi sapete tutto di lui.” Ha continuato: ”Il mio intento sarà quello di inserirlo in una realtà con la quale ognuno possa associarlo. Qualcosa che lo renda davvero credibile."
Quindi, paradossalmente, il nuovo film sarà un nuovo inizio meno “fumettoso” e più amalgamato nella realtà, un po’ come nelle atmosfere, sempre di casa DC, targate Christopher Nolan che ha deciso di mettere da parte i colori pop di schumacheriana memoria. Ricominciare, quindi, ancora una volta. Al pubblico pare piacere sempre di più.
La parola magica è sempre la stessa: reboot e, a questo punto, l’unico motivo possibile, per cui sembra esistere questa fame atavica di storie sempre identiche, è che l’umanità si stia ricostruendo la propria ingenuità infantile, quella che ci spingeva a farci raccontare in continuazione le stesse storie della buona notte. E guai se il genitore stanco cambiava anche solo un paragrafo del nostro racconto preferito. Guai a cambiare la voce di un personaggio, perché non lo avremmo riconosciuto come reale, perché l’immaginario ha regole ben precise, impresse nel nostro DNA.
La fantasia è un concetto invadente e pretende il controllo sui mondi che crea, per poi lasciarli a loro stessi e poi ritrovarli di nuovo. Ed è forse questa peculiarità che oggi emerge un po’ in ogni parte del globo. Inviso a un senso di smarrimento che il difficile contesto storico vorrebbe tutti un po’ più poveri, non solo nelle tasche.
E allora rinascono gli eroi, si rivisitano le loro storie, gli archetipi che stanno alla base di ogni cultura tornano a camminare sulla terra e attraverso la loro rinascita, forse, rinasciamo anche noi. Non più evoluti ma decisamente più consapevoli che anche un uomo di fantasia possa travalicare il tempo e la moda. Proprio perché rappresenta un concetto basilare della cultura occidentale: la perdita, il riscatto, l’eroismo.
In un momento in cui la mitologia, quella più intima e anche un po’ pagana, prende sempre più terreno nei confronti delle religioni ufficiali, non appare molto strano che una mitologia fumettistica, che comunque affonda le proprie radici in filosofie antiche e concetti più che elevati, possa rigenerarsi, senza mai reinventarsi davvero, proprio per quel senso di controllo che la fantasia pretende di avere. Il sogno si trasfigura così in contemplazione di concetti squisitamente euristici, affidandosi all’intuito di ogni spettatore che non chiede altro che credere, per poter dormire sogni tranquilli.
Zack Snyder non è nuovo a questi concetti, espressi in modo molto più che esplicito nel suo 300, storicamente al limite dello sprovveduto ma visivamente e narrativamente innovativi. A lui l’arduo compito di riportare in vita, per l’ennesima volta l’eroe più iconografico dell’universo DC. Superman: l’uomo che può morire e ritornare in vita, l’uomo che non è come noi ma ambirebbe a esserlo. L’uomo che può cambiare l’ordine del tempo attraverso un vettore fatto di pura energia più veloce della luce. Un uomo che può essere il centro di tutto ma che riesce comunque a mettere l’umanità al centro di ogni cosa.
L’umanità al centro di ogni cosa: forse è proprio questo ciò di cui il nostro essere “persone” ha dannatamente bisogno.
Detto questo, nel cast ci saranno Henry Cavill, Kevin Costner, Russel Crowe e Amy Adams. L’uscita è prevista per il 14 giugno 2013.
1 commenti
Aggiungi un commentoPerché secondo?
Superman Returns era un seguito alternativo di Superman II non un reboot.
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