A fine maggio è girata in rete una notizia che non ha avuto molta visibilità: il regista svedese Tomas Alfredson (La Talpa) ha comprato i diritti cinematografici de I Fratelli Cuordileone, classico per l'infanzia firmato da Astrid Lindgren. La sceneggiatura è stata affidata a quel John Ajvide Lindqvist che già aveva scritto per Alfredson il gelido horror Lasciami Entrare, grazie al quale il regista era riuscito a farsi notare a Hollywood.
Oggi sembra che sia vicina la definizione di un accordo con una major hollywoodiana per la distribuzione del film, anche se nulla è ancora confermato. E proprio la distribuzione rischia di essere lo scoglio peggiore da superare perché la produzione venga veramente messa in opera, visto che I Fratelli Cuordileone non esattamente il genere di materiale su cui Hollywood è solita investire quando si parla di film per bambini e ragazzi.
Il libro racconta le avventure del tredicenne Jonatan e di suo fratello minore Karl (noto come Briciola) a Nangijala, una terra meravigliosa e poetica in cui i ragazzi arrivano dopo la morte. La nuova casa dei ragazzi sembra offrire loro tutto ciò che desiderano, ma quando Nangijala rischia di cadere vittima della sete di conquista del tirannico Tengil, le avventure dei protagonisti e dei loro nuovi amici prendono una piega inaspettata. Affiancato dall'affetto di Jonatan, il timido Briciola dovrà imparare a superare le sue paure, e a prendere una posizione di fronte a scelte che sembrano impossibili.
I Fratelli Cuordileone è una lettura consigliata a chi pensa che i libri per bambini non debbano osare: proposto a lettori dagli 8 anni in su, è una storia coraggiosa, con una delle rappresentazioni della morte più tenere e incisive che abbia mai letto. La trama ruota attorno al legame affettivo tra i due fratelli e alla forza nascosta negli apparentemente deboli, nei piccoli e negli umili. E' un racconto che mette radici nella mente del lettore, restando sopito per anni ma mai dimenticato.
Il suo successo editoriale - anche a casa nostra - dimostra che i bambini sanno osare dove gli adulti vorrebbero blandire: pubblicato originariamente nel 1973, in Italia è stato edito negli anni '80 da Salani nella collana Gl'Istrici (la prima a riconoscere il desiderio dei bambini di esplorare il grottesco, l'ironia e l'orrore), e da allora non è praticamente mai uscito di stampa.
Il libro è già stato portato al cinema una prima volta nel 1977 da Olle Hellbom in una produzione che, curiosamente, molti anni fa venne trasmessa divisa in puntate su Rai1. Se i meccanismi di Hollywood non interferiranno, magari imponendo cambiamenti che rischierebbero solo di mutilare la storia, un regista incisivo come Alfredson sembra la persona ideale per realizzare un adattamento che renda giustizia all'originale. Restiamo a vedere.
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