E’ uscito quest’estate La rosa e il pugnale, il nuovo romanzo di M. P. Black, già autrice di I Guardiani delle Anime, per la casa editrice Domino.
Stavolta l’autrice ci trasporta nel mondo dell’arte e dell’architettura, a Parigi, dove Amélie, protagonista del libro, comincerà a vedere delle ombre insolite che le procureranno forti incubi. In realtà, queste ombre appartengono a uno spettro tormentato che tenterà in tutti i modi di lasciarle un messaggio. Un messaggio che solo Amélie può decifrare.
Trama del romanzo
“Amélie Morel è una brillante studentessa di architettura e vive a Parigi. Con un gruppo di compagni, e sotto la guida dell’affascinante professor Claude Rolland, partirà per Carcassonne, patria dei Catari, con lo scopo di effettuare uno studio sulla cittadella restaurata. Amèlie è entusiasta, ma ancora non sa che al suo gruppo se ne unirà un altro, proveniente all’Università di Grenoble, e che uno degli studenti selezionati altri non è che Louis, il suo ex ragazzo. Fortunatamente, Amélie farà subito la conoscenza del bello e misterioso Jean, che rapirà il suo cuore. A Carcassonne, però, ritorneranno a galla gli incubi del suo passato e lei si vedrà costretta ad accettare il suo destino: quello cioè di comunicare con gli spettri per aiutarli a raggiungere la Luce. Nel vetusto albergo in cui alloggia, Amèlie verrà tormentata dal fantasma di un uomo che non le dà tregua, ma molti altri spettri inizieranno ad apparirle, con il loro aspetto orribile e le continue invocazioni di aiuto. Amèlie, disperata, cercherà conforto tra le rassicuranti braccia di Jean, ma dovrà vedersela anche con Louis, sempre più geloso del loro rapporto, e finirà coinvolta in un complicato triangolo amoroso.
Con l’aiuto della sua carissima amica Fleur, tenterà di capire come aiutare lo spettro che la tormenta, e anche di trovare un significato alla presenza, nell’albergo, di innumerevoli quadri raffiguranti una rosa trafitta da un pugnale. Giorno dopo giorno verrà a galla una verità sconvolgente, legata anche ai Catari e al loro leggendario tesoro, e che condurrà Amélie al confine tra la vita e la morte.”
L'autrice
M. P. Black, alias Paola De Pizzol, ha iniziato a scrivere fin da piccola diversi racconti fantasy. E’ sposata ed è mamma di due bambini. Lavora come impiegata comunale e vive nelle dolci colline venete. Nel 2007 ha pubblicato con la casa editrice "Il Melograno" di Milano il suo primo libro, Lisa Verdi e il ciondolo elfico, nominato libro dell'anno 2007 dall'Associazione Servizi Culturali di Milano. Il libro è stato pubblicato in seconda edizione, nel 2008, dalla casa editrice "0111" di Milano e inserito nella collana "The best of 0111".
Il secondo libro della trilogia, Lisa Verdi e l'antico codice, è stato pubblicato sempre nel 2008 dalla stessa casa editrice e inserito a sua volta nella medesima collana. Il terzo e ultimo libro della trilogia, "Lisa Verdi e il Sole di Aresil", è stato pubblicato nel novembre 2009.
Nel 2011 è uscito il suo nuovo fantasy I Guardiani delle Anime - La maledizione della regina per Edizioni Domino. Nel 2012 è uscito, sempre per la casa editrice Edizioni Domino, il suo nuovo romanzo “La rosa e il pugnale”. Attualmente sta lavorando ad un’altra storia.
M.P. Black, La Rosa e il pugnale
Edizioni Domino - 12,00 €
ISBN 9788895883281
5 commenti
Aggiungi un commentoLibro che mi ispira moltissimo.
Sarà l'ambientazione di Parigi-Carcassonne, sarà l'innata passione, dovuta anche a motivi professionali, per arte e architettura...
L'unica cosa che faccio fatica a digerire è che sembra che per ottenere più "consensi" di pubblico gli autori debbano rifugiarsi sotto nomi strani e/o stranieri, come se avere un nome-cognome italiano significasse essere portatore di peste.
Questo proprio faccio fatica a digerirlo.
Non è tutta colpa loro. In parte gli editori obbligano a cose del genere (perché loro sì che pensano che straniero è bello), in parte con le fetenzerie italianissime che girano si cerca di non essere etichettati come 'un altro scrittore italiano fantasy' soprattutto se si è esordienti o poco conosciuti.
Lasciando da parte il fattore gusto e genere (paranormal romance) e puntando solo sulla questione pseudonimo, è un dato di fatto che l'Italia è affetta da esterofolia; tuttavia, riguardo al fantasy, purtroppo le pubblicazioni che hanno portato a far esordire giovani scrittori italiani sono state una macchia che ha reso questo genere un genere di serie vermente bassa. E visto che si è decantato come capolavori, fenomeni lettereari, astri nascenti della letteratura, roba come Unika, Amon, Bryan di Boscoquieto, Gli Eroi del Crepuscolo, non c'è da meravigliarsi che uno scrittore usi uno pseudonimo per non essere associato a quelli di sopra e venir evitato come se fosse spazzatura.
Nella mia modestissima esperienza questo non mi è sinceramente capitato. E poi non butterei via tutta la produzione italiana, perché specie tra ciò che è poco declamato si trovano anche delle cose pregevoli. Mi sembra un commento un po' esterofilo...
...sperando di non fare la stessa figura...
Comunque non sono un esperto, ma ripeto quanto detto sopra: non farei della scrittura fy made in Italy tutta l'erba un fascio...
Certo, non si fa di un'erba un fascio: di autori italiani che hanno realizzato buoni libri ce ne sono. Purtroppo fanno parlare più di sé i libri scadenti, specie se alle spalle hanno un gran battage pubblicitario, come Amon o Unika; cosa che non è stata fatta a esempio con Pan o con L'Acchiapparatti.
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