La tesi che Sergio Badino, autore di Professione sceneggiatore, sostiene è che uno scrittore al giorno d'oggi debba padroneggiare più linguaggi, e che taluni elementi fondamentali siano comuni alla narrazione in generale.
In effetti la maggior parte dei capitoli si propone di trattare la struttura narrativa in senso ampio, e sono forse in minoranza quelli che entrano nello specifico fumettistico, parlando di struttura della tavola e quindi di come concepire la narrazione nella forma della letteratura disegnata.
Pur tuttavia gli esempi che ritengo più significativi sono quelli che fanno parte dell'esperienza diretta dell'autore, e che non sono meri esercizi "da laboratorio", presi dal mondo del fumetto e dell'animazione.
Un grosso merito dell'autore è che propone il volume con l'onestà di chi sa che qualsiasi manuale di scrittura il talento può aiutare a coltivarlo, non certo a trovarlo se non c'è.
Se lo scopo del volume, oltre che dell'intera collana di cui rappresenta la prima uscita, è dare da un lato degli strumenti pratici all'aspirante scrittore, altro scopo in cui può riuscire è dare una mappa anche al lettore "puro" se esiste ancora, per riuscire ad analizzare meglio il testo e i meccanismi che ne portano alla sua realizzazione.
Un grosso merito che hanno volumi del genere, o alcuni corsi di scrittura, non è tanto quello di fornire tutti gli strumenti per essere produttivi ed efficaci, quanto fornire un prima spinta, un occasione di confronto tra quello che si crede essere la scrittura e quello che realmente è, che porta ad avere il coraggio di lanciarsi nell'avventura affrontando il severo giudizio di editor e, in caso fortunato, dei lettori.
Siamo quindi davanti a una buona guida di base, a uso dei neofiti, per conoscere e comprendere le tecniche di costruzione delle storie. Utile come primo passo e come vademecum per orientarsi nella sterminata bibliografia in merito, che però rimane di indispensabile studio, se si vuole andare oltre il primo passo. Trovate tutti i riferimenti in appendice al saggio.
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