- È arrivato del deodorante, signore. E un cuscino per la cervicale.
- Caspita.
- E sua moglie è viva, almeno per ora.
- È già qualcosa. Il minimo sindacale di Logica?
- Non se n’è ancora parlato, ma ai demoni Scarver sono cresciute le mani.
- Meglio di niente.
- E credo stia lavorando sulla nostra geografia. Uark si è offerto di aiutare.
- Caspita! Perciò, ricapitolando, potremmo vivere in un mondo più definito e leggermente più pulito, giusto?
- Pare di sì, signore. Uhm. Credo sia il caso di dire qualcosa.
- Del tipo?
- Del tipo grazie, signore.
- Ah, non c’è di che, luogotenente.
- Uhm no, signore, intendevo all’Autore. E non sono più luogotenente. Mi chiamo Pauley.
- D’accordo, Pauley.
Dopo una lunga notte di dubbi e tenebre, il Generale Caradoc si alzò dal suo giaciglio e sollevò le braccia al cielo in segno di ringraziamento per la benevolenza di una volontà che avrebbe potuto decidere diversamente del suo destino.
- Adesso non esageriamo, il sapone non è arrivato.
- Arriverà, signore, abbia fede. E anche una lavanderia.
- Se si potesse avere una pizza…
- Signore!
- Era tanto per dire. Posso sapere com’è fatto un elfo Faiden?
- Con una corolla di un fiore intorno alla testa, signore.
- Tu pensa. E due nasi?
- No, soltanto uno.
- Meglio così. D’accordo, avvisa i ragazzi. Ah, prima di tornare in attività assicurati che tutte le asce a mezz’aria siano rimosse.
- Certo, signore. Solo un’altra cosa. Lei non è più uno degli Undici Sopravvissuti.
- Oh. Be’, immagino di dover rinunciare a qualcosa.
- No, signore. Adesso è uno degli Undici Buonasorte.
- Preferisco non commentare.
- Su con la vita, signore.
- Chiamami Caradoc, Pauley. Allora, ce l’abbiamo un lago da queste parti?
- Il Lago delle Anime Perdute, sì.
- Ce lo faremo andar bene.
***
La supremazia dei sacerdoti di Smar e Smel decadde, lasciando che la profezia sprofondasse nell’oblio. A quello che un tempo fu destinato come prescelto fu concesso di fare una scelta, nonostante le forze superiori avessero grandi piani per lui e per una nuova stirpe di alberi parlanti col bianco negli occhi. Le Grandi Alleanze decisero che, in fondo, il vecchio Grande Ambasciatore aveva raggiunto l’età giusta per ritirarsi a coltivare il suo talento sulla cima della Montagna del Verbo. Un armistizio sancì la fine degli scontri nella regione Oltre i Confini, sebbene i venti di guerra continuassero a soffiare sulle coste del Mare dell’Agonia.
- Credo che dovrà lavorare ancora un po’ sulla nostra geografia.
- Ne sta discutendo con Uark, signore.
- Magari qualche posto un po’ più allegro…
- Eppure un tocco di decadenza dona alla nostra geografia, signore.
- Se lo dici tu, Pauley. Il fatto è che non ti diverti troppo a stare sulle rive di un lago dalle cui acque spuntano braccia imploranti e coperte di piaghe.
- Guardi il lato positivo, signore. La nostra maga ha qualcuno da curare.
- E Blearh può proseguire la sua dieta a base di carne bianca.
- Signore!
- Scherzavo, Pauley. Mia moglie sta preparando uno sformato con alcune corolle di fiori, ne vuoi?
- Non le ha prese dalle teste degli elfi Faiden, vero?
- Non chiederei, se fossi in te.
- Uhm, credo che io e Blerg partiremo tra poco, signore.
- Così questo è un addio, eh?
- Magari ci rivedremo al Consiglio dei Buonasorte, signore. A meno che uno di noi due non incorra in una tragica sorte nel frattempo.
- Ho chiesto all’Autore la garanzia di qualche decennio di vita. In cambio della lavanderia, sai.
- Ma ci teneva tanto alla lavanderia, signore.
- Sì, be’, abbiamo sapone e deodorante, ce li faremo bastare.
- Grazie, signore.
- Non so cosa ne sarà del minimo di Logica, però.
- Secondo me stiamo già migliorando, signore. Gli Scarver hanno degli esemplari femminili definiti.
- Sempre a forma di stomaco?
- Sì, signore. Solo con qualche parola in più nel loro vocabolario.
- Meglio di niente.
- Dunque lo sciopero termina qui, signore?
- Aspetto solo di sapere quale sarà la mia pensione ma sì, direi che lo sciopero termina qui.
- Bene, signore. Allora io andrei. Oh, l’Autore dice che questo scompiglio tra le maschere è stato istruttivo.
- Le maschere?
- Noi, signore. Siamo personaggi, ognuno svolge il suo ruolo e ha la sua definizione, come una maschera.
- Non per questo abbiamo meno diritti. Anche perché senza noi maschere…
- … Non ci sarebbe una storia.
- Bravo ragazzo.
- Mi mancherà, signore.
- Mi trovi in giro, Pauley.
6 commenti
Aggiungi un commentoLa selezione però è "permanente", nel senso che chiunque abbia racconti li può sempre mandare all'indirizzo redazione@fantasymagazine.it. Certo vincere o arrivare finalista a una selezione ha un'altro fascino, ma se il racconto è valido si può essere sempre pubblicati.
Come va Ring? Sei emigrata in Germania?
(Manda subito il tuo racconto , cosa aspetti????)
A me ha fatto morire dal ridere. Un idea geniale e ben scritta. Ho particolarmente apprezzato la loquacità dei demoni....
Brava!
MHUAHUAHAUAHA! Geniale!
Bellissima idea!
Veramente esilarante!
Di solito io non apprezzo l'ironia nel fantasy ma questo mi è piaciuto moltissimo.
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