Da quando Walt Disney ha acquistato la Lucas Film Ltd in rete è partito il toto episodio VII di Star Wars. Le speculazioni passano dal ridicolo al parossistico senza soluzione di continuità.
Nell'affannosa ricerca della verità, riguardo alla messa in cantiere di un nuovo capitolo della più famosa saga fantascientifica/fantasy al mondo, si riesce a dire tutto e il contrario di tutto. E qualcuno non si sorprenderebbe se nei panni di Obi Wan Kenobi luccicante della Forza, perché il maestro Jedi è morto e su questo non si discute, qualcuno ci vedesse bene una completa ricostruzione olografico-3D-che-esce-dallo-schermo-perché-fa-figo di Alec Guinness. Lasciamo perdere cosa non si sia detto di Dart Vader. Qui le ipotesi sono talmente strampalate da essere irriportabili.
Per la regia, sfortunatamente, la lista dei desideri è ancora più bizzarra e si invocano i nomi più disparati che vanno da Sir Peter Jackson a James Cameron per finire con Federico Fellini (forse come premio alla carriera postuma).
A entrare nel vortice delle possibilità non potevano che essere tirati per la giacca due dei registi più redditizi del momento: J.J. Abrams e Jon Favreau. Il primo ha il merito di aver ridato vita a una nuova versione di Star Trek che ha convinto tutti. Il secondo è il "deux ex machina" della rinascita cinematografica di Iron Man. E sono forse questi grandi successi che non permetteranno a nessuno dei due di sedersi sulla poltrona più ambita dell'universo cinematografico di Star Wars.
Se da una parte Abrams ha conseguito il suo più grande successo con un franchise complesso come Star Trek, sarebbe davvero inopportuno per lui saltare dall'altra parte della barricata fantascientifica, offendendo tutte e due le schiere di fan che mal digerirebbero lo stesso regista per questi due universi così differenti e idolatrati.
Dall'altra Jon Favreau, con la sua ironia e il suo background di commedia così ben caratterizato mal si adatterebbe a una granitica e seriossima opera epica come Star Wars.
Ma sono gli stessi registi che dicono la loro sulla possibilità che li vedrebbe accettare questo incarico.
Abrams "Star Wars è uno dei miei film preferiti di sempre. Francamente sento che l'opportunità di dirigere questo film potrebbe includere chiunque, è questa responsabilità porterebbe con sé tutto il peso di una serie iconica. Nella mia adolescenza non sono mai stato un grande fan di Star Trek quindi, per me, lavorare su Star Trek non ha avuto niente di tutto questo: un sacrilegio quasi fatale. Ma su questo argomento, più di chiunque, non vedo l'ora di capire il futuro di Star Wars... ma credo che sarò solo uno spettatore pagante!"
Favreau: "Penso che sia io che J.J. veniamo da una generazione di persone che hanno formato la nostra intera personalità creativa intorno a ciò che abbiamo vissuto da bambini e grazie ai film che abbiamo visto. Ho avuto la fortuna di lavorare con George [Lucas] e intorno a lui, e so che si sta fantasticando sulla Guerre dei Cloni, perché ho fatto il mix di Iron Man allo Skywalker Ranch. Posso solo dire che mi sento molto felice e fortunato di vivere con la cultura che Lucas ha creato, sia nella mia vita da quando sono un bambino che quella professionale: George è un meraviglioso ragazzo dotato di talento che ha così tanto cambiato il business, mi sento stordito, prima di tutto come fan, e voglio capire cosa succederà con questo nuovo episodio. Penso che ci siano un sacco di punti interrogativi su come lo stiano progettando e su come abbiamo intenzione di farlo e che storia sarà. Ma dire che sull'argomento io non sono elettrizzato è sicuramente un eufemismo. Staremo a vedere."
Se qualcuno stesse ancora fantasticando sulla possibile discesa in campo di uno dei due basterebbe pensare a un solo fatto: tutti i registi, che non fossero Lucas stesso, chiamati a dirigere uno degli episodi della saga sono stati degli ottimi artigiani ma mai troppo caratterizzati, proprio per non perdere quell'impronta produttiva, tanto cara a Lucas, che ne ha fatto il modello che ha cambiato per sempre il sistema produttivo del XXI secolo.
Lucas avrà anche venduto la sua creatura cinematografica ma state sicuri che non vorrà mai perderne il completo controllo. Non è una questione di soldi: qui si parla di storia, quella vera.
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