La Mappa de Lo Hobbit è un saggio introduttivo al romanzo di J.R.R. Tolkien. Paolo Gulisano senza alcuna pretesa di enciclopedicità, cerca di offrire al lettore non studioso una guida per comprendere in modo sintetico, ma mai superficiale, i temi principali del romanzo e del film di prossima uscita.
Se vi aspettate un saggio sui luoghi, sappiate che in realtà l'esposizione li prende più che altro come pretesto per entrare nel merito dei personaggi, del loro percorsi di crescita interiore e dei rapporti tra loro, dando un accenno alle ragioni di alcune scelte profonde dell'autore.
Il consiglio è quindi di non leggere il saggio se non si è letto il romanzo per intero perché, volendo essere un'analisi critica, sia pure con toni divulgativi, non può prescindere dal raccontare episodi chiave. Data la scelta di dividere il romanzo in tre film ritengo anche che sia sconsigliabile intraprendere questa lettura a coloro che di Lo Hobbit avranno visto solo il primo film.
Ma questa operazione si perfeziona in realtà con l'altra notevole realizzazione editoriale, ossia con la mappa di Elena Vanin, che è una vera e propria narrazione per immagini dei luoghi del romanzo.
Le sue illustrazioni non tentano di ricalcare l'iconografia tolkeniana già nota, bensì sono realizzate con personalità e inventiva da parte dell'autrice, anche se fedeli alle atmosfere amate e conosciute da generazioni di lettori.
Disponendo di una parete libera varrebbe proprio la pena esporre la mappa, che può costituire un valido motivo per acquistare il libro oggi, e leggerlo anche più avanti, dopo aver letto il romanzo o visto l'ultimo film, per poter avere un primo contatto con la profondità dei temi trattati dal "professore di Oxford".
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