Trent'anni di servizio. E sentirli tutti.
Così è la vita dell'omonimo protagonista di Ralph Spaccatutto, antagonista del videogioco Felix Aggiustatutto Felix.
Ogni giorno, ogni volta che un giocatore inserisce la monetina nel cassone, Ralph compie il suo dovere di cattivo nel distruggere il palazzo che poi il buono, Felix, dovrà riparare.
Ma anche i personaggi dei videogiochi si possono stancare e Ralph di fare il cattivo non ne può più. Trent'anni di vita in discarica, di isolamento sociale. In fondo lui fa il cattivo, ma dentro non si sente tale.
Neanche la partecipazione al gruppo dei "cattivi anonimi" riesce ad aiutarlo. D'altra parte il mondo in cui vive Ralph è bello e vario. I personaggi elettronici vivono ciuscuno nei loro cassoni, ma si possono spostare a visitare i propri vicini su treni che confluiscono alla "Stazione Centrale", ossia la presa multipla alla quale sono collegati.
Tutto questo negli orari di chiusura della sala giochi. Come già per i giocattoli di Toy Story, questa doppia vita dei personaggi è ignota al resto dell'umanità. Se gli umani notassero quello che per loro è un anomalo comportamento dei "programmi" li bollerebbero come difettosi e li disattiverebbero.
Ma l'intenzione di Ralph si scontra con la conservazione dello status-quo.
Per ribaltare il suo destino sconfinerà in altri giochi, come lo sparatutto Hero's Duty e il caramelloso gioco di guida Sugar Rush, dove incontrerà rispettivamente la bella sergente Calhoun e la piccola Vanellope von Schweetz, una bambina che vuole diventare una dei piloti del gioco.
Ma se da eventi vengono scatenati eventi, quelli che Ralph affronterà saranno del tutto inaspettati. La ricerca della consacrazione come Eroe porterà il personaggio a fronteggiare una grande minaccia, che rischia di distruggere l'intera sala giochi, e a scoprire segreti nascosti nei meandri del codice dei giochi.
Non mancherà per Ralph l'occasione di aiutare anche la piccola Vanellope a raggiungere le sue aspirazioni, diventandone amico e paradossalmente il mentore.
Della partita saranno anche Felix e tanti colorati personaggi del mondo dei videogiochi di ogni tempo.
Se Ralph Spaccatutto è il protagonista, in realtà ogni personaggio ha delle intenzioni e motivazioni ben precise. La sceneggiatura nasce quasi spontanea sia dai conflitti tra le varie aspirazioni tra loro, sia dalla contrapposizione tra alcune di queste e il mantenimento di uno stato di sicurezza per l'universo in cui i personaggi si muovono.
Ralph e Vanellope sono a tutti gli effetti i protagonisti, perché muovono uno stato di quiete verso una direzione incerta, sovvertendo quella che sembra essere la loro programmazione. Il resto del mondo e dei personaggi sembra muoversi in perfetto antagonismo, e ci sarà anche una ben identificata minaccia.
Ma a una scrittura canonica non corrisponde un risultato convincente sul senso del ritmo. Peccato perché trattandosi di un film avventuroso, senza la presenza di canzoni, poteva risultare un prodotto avvincente.
La vicenda, specialmente nella parte centrale, rallenta un po'. Molti colpi di scena dell'ultimo atto inoltre sembrano quasi annunciati.
Ci troviamo davanti a un film che vince parecchie sfide tecniche. Gli studi delle ambientazioni e dei movimenti dei personaggi sono di contro più che meticolosi, visto che grafica e illuminazione corrispondono agli stili di diverse epoche del videogame design.
Ma ormai le tecnologie sono mature, i mezzi a disposizione più che adeguati, pertanto possiamo fare la tara della qualità tecnica.
Si può affermare inoltre che il 3D è pretestuoso, non aggiungendo spessore narrativo e risultando persino dannoso nelle scene più concitate.
Chi ha conosciuto l'epoca d'oro degli arcade game e dei videogiochi non stenterà a riconoscere le citazioni implicite, Ralph come Donkey Kong e Felix come Mario, e quelle esplicite, come la presenza diretta di mitici personaggi come Q*bert, Pac-Man o il barista di Tapper. In questo caso il film punta chiaramente a suscitare l'attenzione dei padri, complice anche la grafica a 8 bit riprodotta in parti del film.
I piccoli spettatori, che non coglieranno i riferimenti, si troveranno in pratica davanti a quella che percepiranno come una diversa versione di Toy Story, nella quale vengono riprodotte dinamiche molto simili, sia nei rapporti tra i personaggi, sia con il mondo esterno.
In conclusione un discreto prodotto per famiglie, che può fare passare qualche momento divertente, ma molto lontano nella resa complessiva dalle punte di diamante delle produzione Disney/Pixar degli ultimi anni.
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