Trent'anni di servizio. E sentirli tutti.
Così è la vita dell'omonimo protagonista di Ralph Spaccatutto, antagonista del videogioco Felix Aggiustatutto Felix.
Ogni giorno, ogni volta che un giocatore inserisce la monetina nel cassone, Ralph compie il suo dovere di cattivo nel distruggere il palazzo che poi il buono, Felix, dovrà riparare.
Ma anche i personaggi dei videogiochi si possono stancare e Ralph di fare il cattivo non ne può più. Trent'anni di vita in discarica, di isolamento sociale. In fondo lui fa il cattivo, ma dentro non si sente tale.
Neanche la partecipazione al gruppo dei "cattivi anonimi" riesce ad aiutarlo. D'altra parte il mondo in cui vive Ralph è bello e vario. I personaggi elettronici vivono ciuscuno nei loro cassoni, ma si possono spostare a visitare i propri vicini su treni che confluiscono alla "Stazione Centrale", ossia la presa multipla alla quale sono collegati.
Tutto questo negli orari di chiusura della sala giochi. Come già per i giocattoli di Toy Story, questa doppia vita dei personaggi è ignota al resto dell'umanità. Se gli umani notassero quello che per loro è un anomalo comportamento dei "programmi" li bollerebbero come difettosi e li disattiverebbero.
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Un gioiello. Non ho altre parole per definire Paperman, il cortometraggio di animazione che precede Ralph Spaccatutto nelle sale cinematografiche.
Nella New York degli anni '50 un giovane recandosi al lavoro incontra una ragazza. Da un incrocio di sguardi nasce un sentimento, che però il giovane non riesce a esprimere, perché la ragazza sparisce alla sua vista.
Al ragazzo rimane solo l'impronta casuale del suo rossetto in un foglio di carta. Un triste e austero modulo, reso speciale da quell'impronta.
Ma il caso vuole che destinazione della ragazza fosse un ufficio situato nel palazzo di fronte a quello del ragazzo, anzi che proprio le finestre siano in corrispondenza.
La ragazza non nota i tentativi di saluto del ragazzo, è troppo presa dall'attesa di un colloquio.
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