C'è un enorme rischio, oltre che a ripetersi, per un regista vecchia scuola come Neil Jordan: l'uso di una tecnologia nuova che sta rivoluzionando il mercato televisivo. Sto parlando delle riprese in digitale e non più in pellicola.
Se i vampiri non hanno perdonato un altro maestro indiscusso come Dario Argento, con il suo bislacco e trashissimo Dracula 3D - con tanto di trasformazione in matide religiosa del conte - può essere che gli eleganti succhiasangue saranno più indulgenti con un'artista che si è preso cura di loro, ma anche dei Lupi Mannari loro acerrimi nemici, e che sentiva talmente la loro mancanza da dedicargli un'altra storia.
Byzantium è per molti versi una pellicola che segue l'onda lunga di Twilight e di tutti i suoi epigoni. Ma forse un paragone più azzeccato, purtroppo, sembra essere Vampire Diaries con le sue atmosfere dai colori confortanti di una storia d'amore per teenagers americani. Non che la serie tv sia un brutto prodotto, per carità: svolge egregiamente il suo fine ma è e rimane una serie tv e certe atmosfere, certi movimenti di macchina cinematografica, certe idee registiche non se le può proprio permettere.
A quanto si vede dal trailer del film, sembra che neanche Byzantium se le possa permettere. Perso in rimandi auto celebrativi come il cappuccetto rosso di Saoirse Ronan - vista e apprezzata in Hanna e Ember il mistero della città di luce - che qui, grazie a un diario (sigh!) racconta la storia della sua "vampirosità" che la costringe, da duecento anni, a vivere succhiando il sangue al suo prossimo. A complicare il tutto c'è il rapporto con la sua iperprotettiva madre che, vampira ella stessa, cerca di proteggerla da un mondo oscuro e cattivo.
Come in ogni storia di vampiro, il solo possedere un diario mette a rischio il segreto più custodito dei vampiri: la loro presenza nel mondo. Così, la dolce vampirella, che da secoli è una sedicenne (argomento già trattato in Intervista col vampiro) scrive la sua storia e getta le pagine al vento. Una sorta di messaggio in bottiglia lasciata alla deriva della brezza esistenziale.
Una nota: ormai sdoganato il fatto che i vampiri 2.0 possano camminare alla luce del sole, anche qui si perde parte delle ambientazioni notturne. Una consuetudine che ormai fa parte di tutte le storie che ultimamente parlano di vampiri e che li rendono, oltre che meno interessanti, troppo simili agli esseri umani.
E qui bisogna fermarsi per non spoilerare. Come avrete potuto leggere, anche Neil Jordan, come i suoi vampiri, sembra legato alle sue consuetudini. Congelato nel suo passato, sembra incapace di guardare oltre i suoi lavori precedenti.
Parlavamo del digitale e della vecchia scuola: qui è innegabile il fatto che Neil Jordan sembra essersi trasformato in uno di quei registi-cameo che si reclutano per girare i prestigiosi filler di serie famose e tutto, ma proprio tutto di questo trailer, compreso lo striminzito formato vagamente cinematografico, sembra presagire l'episodio pilota di una serie tv in divenire, che deve passare lo screening test come qualunque altro prodotto. Un film che, tutto sommato, sarebbe uno spreco di denaro vedere al cinema, perché non è il suo mezzo deputato.
Da notare che il risicatissimo budget è, a tutti gli effetti, quello di un buon episodio pilota ma inferiore, per esempio, a quello che è stato stanziato per Game of Thrones: otto milioni per Jordan contro i dieci per il duo Benioff e Weiss. Provare quindi a paragonare Byzantium con Twilight è, oltre che inutile, quasi meschino.
Onore al merito di Neil Jordan che, da quel bravo artigiano qual'è sempre stato, si è fatto bastare il misero budget a disposizione e ha confezionato un prodotto che, veramente, potrebbe essere l'inizio di qualcos'altro di più ampio respiro. Vedremo.
Oggi però, non c'è ancora una data di distribuzione del film ma, così a naso, è auspicabile che Byzantium passi direttamente in Tv, in un qualche prestigioso canale a pagamento.
IL TRAILER DEL FILM
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