51) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 54. 52) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 46.
53) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 58. Oltre che in vari punti dei romanzi gli stemmi sono chiaramente descritti nell'appendice finale: meta-lupo grigio in campo bianco ghiaccio per gli Stark, leone dorato in campo porpora per i Lannister e cervo incoronato, nero in campo oro, per i Baratheon. L'azzurro è totalmente assente.
54) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 49.
55) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 70.
56) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 83.
57) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 159.
58) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 177.
59) G.R.R. MARTIN, A Storm of Swords, 2000, trad.it. I fiumi della guerra, Mondadori, Milano, 2002, pag. 9.
60) Martin, Il dominio della regina, op.cit., pag. 396.
61) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 75.
62) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 65.
63) G.R.R. MARTIN, A Clash of Kings, 1999, trad.it. Il regno dei lupi, Mondadori, Milano, 2001, pag. 48.
64) Martin, A Clash of Kings, op.cit., pag. 41.
65) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag 79: “almost a fortnight” e Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 92: “per quasi un mese”.
66) Il “The last fortnight of their journey” di Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag, 195 diventa il generico “L'ultimo tratto di quel viaggio” di Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 221. In compenso il “We left King's Landing a fortnight ago” di Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 288 diventa “«Abbiamo lasciato Approdo del Re una settimana fa»” di Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 320.
67) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 170.
68) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 150.
69) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 191.
70) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 168.
71) Martin, Il trono di spade, op.cit., pagg. 279-280.
72) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 19.
73) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 251.
74) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 410.
75) Martin, Il trono di spade, op. cit., pag 411.
76) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 376: “he had been less than a year old the last time Catelyn had seen him”.
77) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 214.
78) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 188: “I'd have an easier time teaching a wolf to juggle than you will training this aurochs.”
79) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 226.
80) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 199: “and with his hireling dead, who is there to give him the lie?”
81) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 76: “il loro giovane lord, Eddard Stark, l'aveva decapitato in duello”, con un gesto, quello della decapitazione, davvero eccessivo per una persona misurata come Ned.
82) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 65: “had slain him”.
83) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 98.
84) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 85.
85) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag, 45.
86) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 38.
87) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 129.
88) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 113.
89) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 225.
90) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 198: “What was it that Jon had said when they found the pups in the snow?”, ben diverso dall'italiano “E suo figlio Jon Snow… Le parole che aveva pronunciato quando avevano trovato la cucciolata di meta-lupi nella neve”.
91) G.R.R. MARTIN, A Game of Thrones, 1996, trad.it. Il grande inverno, Mondadori, Milano, 2000, pag. 47.
92) Martin, A Game of Thrones, op.cit., pag. 425.
93) Martin, Il dominio della regina, op.cit., pag. 161.
94) Martin, La regina dei draghi, op.cit., pag. 308.
95) Martin, A Feast for Crows, op.cit, pag. 181: “I have smelled a man roosting, as King Aerys cooked him in his own armor”.
96) Martin, Il dominio della regina, op.cit., pag. 210: “«Mi dispiace per tuo nonno» gli disse.
«E io soffro per il tuo.»”. In Martin, A Feast for Crows, op.cit., pag. 240 si legge: ““I was sorry to hear about your father,” she told him.
“I grieve for yours.””
97) Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 76: “Bisbigli, sussurri. Parlavano di ser Arthur Dayne, la Spada dell’Alba, il più letale dei sette cavalieri della Guardia di Aerys Targaryen, il re Folle. Parlavano di come il loro giovane lord, Eddard Stark, l’aveva decapitato in duello, e soprattutto di quanto era accaduto dopo. Eddard Stark che riporta la spada di ser Arthur alla sua giovane sorella, che aspettava nel castello delle Stelle al Tramonto, sulle rive del mare dell’Estate: lady Ashara Dayne, alta, bellissima, pelle d’alabastro, magnetici occhi viola.”
Martin, Il grande inverno, op.cit., pag. 110: “Chi era la madre? Una contadina di Dorne che hai stuprato dopo aver dato fuoco al suo villaggio? Una puttana? O la sorella inconsolabile, lady Ashara Dayne? Si gettò in mare, mi hanno detto. Perché? Per il fratello che le hai sgozzato o per il bimbo che le hai portato via?”
G.R.R. MARTIN, A Storm of Swords, 2000, trad.it. I fiumi della guerra, Mondadori, Milano, 2002, pag. 239: “«Il lord tuo padre non ti ha mai parlato di lei?» chiese. «Lady Ashara Dayne di Stelle al Tramonto.»
«No. La conosceva?»
«Da prima che Robert diventasse re. Lady Ashara incontrò tuo padre e i suoi fratelli al torneo di Harrenhal, l’anno della falsa primavera.»”
Martin, I fiumi della guerra, op.cit., pag. 241: “«Lady Ashara Dayne. È una vecchia storia, quella. L’ho sentita tanto tempo fa, a Grande Inverno, quando avevo più o meno la tua età.» Si protese ad afferrare solidamente le briglie di Arya e fece voltare il suo cavallo. «Dubito che ci sia qualcosa di vero. Ma se anche fosse, che cosa cambia? Quando il lord tuo padre ha incontrato questa signora dorniana, suo fratello Brandon era ancora vivo, ed era lui a essere il promesso sposo di lady Catelyn, non lord Eddard. Quindi non c’è nessuna macchia sull’onore di tuo padre. E non c’è niente come un torneo per far bollire il sangue degli uomini. E delle donzelle. Per cui forse qualche parola è stata davvero sussurrata dentro una tenda, una notte, chi può dirlo? Parole o baci, forse anche qualcosa di più, ma che male c’è in questo? La primavera era arrivata, o almeno così pensavano, e nessuno dei due, lord Eddard e lady Ashara, era impegnato.»”
98) Martin, Tempesta di spade, op.cit., pag. 378. Molte vicende relative al torneo come la presenza di tutti gli Stark, la nascita dell'amicizia fra Eddard e Howland Reed e la comparsa del cavaliere misterioso sono raccontate da Meera Reed nelle pagine 375-382.
99) Il primo accenno si ha in Martin, Il trono di spade, op.cit., pag. 249: “«Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te. Il “sangue del lupo”, queste sono le parole che avrebbe usato mio padre. Lyanna ne aveva qualche goccia, e mio fratello Brandon molto più di qualche goccia. Solo che il sangue del lupo li ha portati entrambi in un sepolcro ben prima del loro tempo.»” Il concetto è rimarcato in Martin, La regina dei draghi, op.cit., pag. 307, dove Jaime Lannister afferma che “«Brandon era diverso da suo fratello, non è forse così? Nelle vene aveva sangue, non acqua fredda. Era più simile a me»”
In Martin, Tempesta di spade, op.cit., pag. 378 Meera definisce Brandon “il lupo selvaggio” che guidava il branco degli Stark.
Una persona che ha conosciuto personalmente Brandon è Barbrey Ryswell, in seguito diventata lady Dustin. L'episodio è narrato in G.R.R. MARTIN, A Dance with Dragons, 2011, trad.it. I fuochi di Valyria, Mondadori, Milano, 2012, pag. 295. “«Mio padre aveva grandi ambizioni per la Casa Ryswell. Era più che pronto a offrire la mia verginità a qualsiasi Stark si fosse presentato, ma non ce ne fu mai bisogno. Brandon Stark non aveva esitazioni nel prendersi quello che voleva»” ricorda lady Dustin parlando della sua verginità perduta. E se Brandon non si faceva problemi nel disonorare una fanciulla di nobili natali, non sentiva neppure l'obbligo di rimanere fedele a una sposa promessa che non aveva scelto lui: “«Brandon non voleva Cat, te lo garantisco. Me lo disse, l’ultima notte che passammo insieme… ma Rickard Stark aveva grandi ambizioni.»”.
100) Martin, Tempesta di spade, op.cit., pag. 379.
101) G.R.R. MARTIN, A Dance with Dragons, 2011, trad.it. La danza dei draghi, Mondadori, Milano, 2012, pagg. 321-322.
102) Martin, A Dance with Dragons, op.cit., pag. 879.
103) In questo caso si tratta di speculazioni dei lettori basati su una gran quantità di elementi della trama della saga. Entrare nel dettaglio però richiederebbe molto tempo e implicherebbe la presenza di numerosi spoiler riguardanti episodi che si verificano molto avanti nella storia, a partire da I guerrieri del ghiaccio.
16 commenti
Aggiungi un commentoComplimenti, articolo molto interessante e dettagliato! Un'attenta dimostrazione di come una brutta traduzione può non solo rovinare l'esperienza di lettura ma anche indurre il lettore in errore riguardo allo svolgimento della trama, alle intenzioni dei personaggi ecc. Un unico consiglio: forse sarebbe stato meglio raggruppare gli esempi in base a delle categorie (errori lessicali, sintattici ecc.) in modo da rendere più agevole la lettura ed evitare l'effetto "flusso di coscienza"
Vorrei fare alcune considerazioni, a difesa del traduttore in quanto figura professionale.
Non mi dilungo su Altieri in quanto tale: non apprezzo certe scelte, ne apprezzo altre, non so quanto tempo gli sia stato concesso per la traduzione, né come l'abbia speso, né quanto sia stato pagato.
Però, ricordiamoci, che molti, molti degli errori di traduzione (quelli che possono essere chiamati tali, e non le scelte di traduzione che sono arbitrarie e quindi, naturalmente, discutibili, ma non sono oggetto di una scienza assoluta, figuriamoci dei facili umori delle masse) derivano dalle scelte di mercato delle case editrici.
In generale, più è grande la casa editrice, minore sarà il rispetto delle figure dell'autore e del traduttore (rispetto e giusta retribuzione, perché si deve anche campare in questo mondo) questo perché "il tempo è denaro".
Se il messaggio è "Altieri fa schifo" (questo sembra essere lo slogan di molti fan) perdiamo il nocciolo del discorso, che invece è "la Mondadori, come le altre, non si preoccupa della bontà delle traduzioni e non assume correttori di bozze, oppure preme affinché la traduzione venga fatta in fretta, senza la dovuta attenzione ai dettagli, obbligando i traduttori a ritmi di lavoro tali per cui anche i passaggi più banali a volte rischiano di essere interpretati malamente".
Altrimenti è come quando, a seguito dei tagli alla sanità, ce la prendiamo con gli infermieri, costretti a fare doppi turni e lavorare con metà delle risorse.
complimenti per l'articolo, era ora che qualcuno si facesse sentire! Non sono fan del trono di spade, ma vedo errori e peggio ancora sciatterie di traduzione un po' dappertutto, e specialmente in libri di case editrici che potrebbero permettersi di fare molto meglio. Può darsi che i traduttori lavorino male perché sono di fretta e sottopagati, ma a volte ci si imbatte in frasi che basterebbe poco per renderle leggibili, prima ancora che fluenti. Non mi piace pensare male, ma a causa di un'esperienza che ho avuto ho quasi il sospetto che a volte si proponga come traduttore chi non ha affatto le competenze per esserlo (non è il caso di Altieri, credo, ma in generale, forse...).
Grazie. A questo punto io sospetto che per anni la maggior parte degli editori ci abbiano proposto traduzioni infedeli perché tanto non c'era nessuno che controllava il loro operato. Minore conoscenza dell'inglese da parte dei lettori, minore facilità o propensione a comprare anche il testo originale e a fare un controllo, e anche nel caso in cui qualcuno se ne fosse accorto alla fine sarebbe rimasta solo quella persona a sapere della traduzione errata.
Ora, con internet, se qualcuno nota qualcosa lo può comunicare all'istante a un bel po' di gente, e quindi problemi come questo saltano fuori. Io ho controllato la traduzione della saga di Martin sia perché ora sono in grado di farlo, cosa che quindici anni fa invece mi era impossibile perché non conoscevo l'inglese, sia perché l'ho vista molto criticata su internet e ho deciso di rendermi conto di persona della situazione.
Con Martin so che molti lettori, ben prima del mio articolo, hanno scritto alla casa editrice chiedendo una revisione della traduzione. Alcuni errori sono stati eliminati nei mesi successivi alla pubblicazione di quest'articolo, non tutti.
Articolo molto interessante, grazie mille.
Aggiungo due errori madornali, tratti dal racconto che fa Meera riguardo alla partecipazione di Howland al torneo di Harrennhal.
1. Howland arriva al torneo, e viene preso a calci da tre scudieri. In ITALIANO è:
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